lunedì 16 dicembre 2013

Infrastrutture, col dibattito pubblico se ne valuterà l’impatto. Sarà applicato a tutti gli impianti e progetti devastanti e incompatibili?

In Senato il ddl che coinvolgendo a priori la collettività mira ad evitare ritardi nella realizzazione delle opere

16/12/2013 - Far partecipare in modo democratico le comunità coinvolte dalla realizzazione delle opere pubbliche. È l’obiettivo del ddl sul debàt public, che sta per iniziare il suo iter in Senato.
L’obiettivo del ddl è quello di evitare i ritardi nella realizzazione delle opere con rilevante impatto ambientale, sociale o economico prevedendo il confronto preventivo con le comunità locali interessate dai lavori e dal funzionamento dell’opera.
 
Il confronto si basa sulla consultazione pubblica, uno strumento composto da più passaggi: informazione, consultazione, concertazione e dibattito pubblico.
 
L’informazione serve a divulgare i dati sul progetto in corso di realizzazione e deve rispondere ai requisiti di completezza, trasparenza, chiarezza e comprensibilità. Con laconsultazione, invece, i soggetti decisori pubblici acquisiscono i bisogni e i suggerimenti della collettività, per poi arrivare a scelte condivise attraverso la concertazione. In tutto questo procedimento, il dibattito pubblicorappresenta il luogo del processo di negoziazione.
 
Il ddl prevede che nell’ambito del Cipe, Comitato interministeriale per la programmazione economica, sia costituito l’Osservatorio nazionale per il dibattito pubblico con il compito di verificare la partecipazione delle collettività locali. Si tratta di un organismo tecnico indipendente in cui devono essere presenti rappresentanti delle associazioni ambientali, dei consumatori, delle associazioni dei costruttori, degli ordini degli ingegneri e degli architetti e delle società di ingegneria.
 
L’osservatorio ha il compito di verificare la corretta informazione della collettività dalla fase di realizzazione dei progetti fino al collaudo e all’avvio del servizio pubblico, svolge una funzione consultiva, su richiesta delle autorità pubbliche, formula raccomandazioni di carattere generale o metodologico e coordina le risultanze delle consultazioni popolari.
 
Come funziona il dibattito pubblico
In base al ddl, il Ministro dell’ambiente o quello delle Infrastrutture possono richiedere all’Osservatorio l’organizzazione di un dibattito pubblico. Il soggetto responsabile dell’intervento predispone ed invia all’Osservatorio una relazione con il progetto preliminare, gli obiettivi, le principali caratteristiche del progetto,le ricadute socio-economiche, i costi e le esternalità connesse all’intervento, nonché la valutazione di impatto del progetto sull’ambiente e sull’assetto del territorio.
 
Secondo il testo, il dibattito pubblico può essere attivato, per progetti con caratteristiche tecniche e realizzative particolarmente rilevanti, anche su richiesta di un Consiglio Regionale, di un numero di consigli comunali o provinciali rappresentativi di almeno 150 mila abitanti o di 50 mila cittadini elettori.
 
La durata massima del procedimento di dibattito pubblico non può superare i 120 giorni.

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