lunedì 14 ottobre 2013

Processo Eco4,ex imprenditore pentito accusa Cosentino e svela segreti emergenza rifiuti

14 ottobre 2013 di Redazione Campania - See more at: http://www.nottecriminale.it/processo-eco4-ex-imprenditore-pentito-accusa-cosentino-e-svela-segreti-emergenza-rifiuti.html#sthash.oWWUTTUZ.dpuf http://www.nottecriminale.it/processo-eco4-ex-imprenditore-pentito-accusa-cosentino-e-svela-segreti-emergenza-rifiuti.html «Nel periodo dell'emergenza rifiuti non si facevano gare d'appalto nel Consorzio di bacino Acsa Caserta 3, i servizi di raccolta e di bonifica venivano affidati direttamente, e le cariche all'interno dell'ente venivano date in seguito ad accordi politici stretti da Nicola Cosentino, che decideva ogni cosa nel consorzio; anche i clan inserivano i propri uomini. Le competenze non contavano, anzi nessuno, tranne rare eccezioni, aveva cognizioni tecniche nel settore, bastavano gli appoggi politici o camorristici». Questa è la preziosa testimonianza di Pietro Amodio, un ex imprenditore nel settore dei rifiuti, ora collaboratore di giustiza,che dopo un inizio nel settore della vendita delle auto provenienti dall'estero, ha cominciato ad occuparsi del settorio dei rifiuti, non avendo alcuna competenza tecnica, ma solo in virtù del suo impegno in politica nelle file del Pri, partito alleato di Forza Italia, di cui era segretario a Caserta. Amodio ha risposto oggi alle domande del pm della Dda di Napoli Alessandro Milita nel corso dell'udienza del processo "Eco 4" a carico dell'ex sottosegretario Nicola Cosentino in corso a Santa Maria Capua Vetere. Il presidente del Consorzio, secondo Amodio, era Francesco Cundari, messo lì da Cosentino, lui era riferimento di Carmine Bevilacqua, allora segretario regionale del Pri, nominato dopo un accordo tra l'onorevole Cosentino e Nucara, segretario nazionale del Pri. Prima che si costituisse Iniziativa Ecologica (società mista del Consorzio dell'Acsa attiva nel settore bonifiche), era il 2003, afferma Amodio, Cundari voleva assegnarmi il 2% delle quote ma io ne volevo di più, così parlai con Nicola Alfiero, allora reggente con Luigi Guida del clan Bidognetti, che mi disse che avrebbe contattato Cosentino, che era a disposizione del clan. Poche settimane dopo, grazie anche all'interessamento del comandante dei vigili urbani di Casagiove Nicola Altiero, Cosentino venne al mio ufficio e davanti a me chiamò la segreteria del Consorzio; pochi giorni dopo mi recai con l'allora direttore generale Antonio Scialdone da un notaio e nell'assegnazione delle quote io ebbi il 6%». Il riferimento al boss Nicola Altiero , ha fatto infuriore Stefano Montone, avvocato di Nicola Cosentino, in quanto sarebbe la prima volta che Amodio parla di Alfiero visto che in precendenti interrogatori mai aveva fatto cenno. Amodio ha precisato che le sue dichiarazioni sul presunto ruolo di dominus che avrebbe rivestito Cosentino anche nell'Acsa, e non solo nel consorzio del Ce4 del litorale domizio come sostengono altri pentiti, riportando un altro emblematico episodio, la trasformazione del Consorzio in spa, che avvenne tra la fine del 2003 e il 2004; in quel frangente era necessario che tutti i sindaci dell'ente, anche di centrosinistra, votassero il bilancio per poi poter cambiare forma societaria. «Fu Cosentino, mi dissero Scialdone e altri del Consorzio - ha aggiunto il collaboratore di giustizia - a convincere due sindaci di centro-sinistra come Filippo Fecondo (Marcianise) e Pasquale De Lucia (San Felice a Cancello) a votare il bilancio ma non so come fece. Con la nascita della spa si moltiplicarono gli incarichi, e i debiti di una delle società miste creata dal Consorzio con imprenditori privati (l'Econova in cui era presente Nicola Ferraro, condannato per concorso esterno, ndr) furono accollati all'ente. Bevilacqua minacciò di denunciare tali manovre alla magistratura ma solo perchè aveva paura di perdere la poltrona. - See more at: http://www.nottecriminale.it/processo-eco4-ex-imprenditore-pentito-accusa-cosentino-e-svela-segreti-emergenza-rifiuti.html#sthash.oWWUTTUZ.dpuf

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