mercoledì 30 ottobre 2013
discarica Penitro: rifiuti tossici, fusti, interrogatori in serie: indagine della Procura di Cassino sui rinvenimenti del 1997 rimasti senza seguito
Latina Oggi 29 ottobre 2013
Oltre al dirigente Terreri saranno sentiti anche Forte e l’ex assessore
Pochi elementi certi e
molte cose ancora da
spiegare: va avanti come
dentro un banco di nebbia
l’inchiesta sui fusti tossici rilevati
nella cava di Penitro
sedici anni fa. I prossimi giorni,
comunque, potrebbero
portare spunti nuovi e tasselli
di verità nelle verifiche disposte
dal Procuratore della Repubblica
di Cassino, Mario
Mercone. Tra le poche prove
sicure, oltre ai verbali della
polizia provinciale, c’è la foto
dei due fusti emergenti, allegata
al sopralluogo fatto
all’epoca. I dubbi maggiori
però sono legati a quello che
è successo dopo il sequestro.
se cioè sono state fatte analisi
dei contenuti, una eventuale
bonifica, se quei fusti e gli
altri («decine», si legge nel
verbale) sono stati rimossi e
dove sono stati portati. O se
sono rimasti lì, nella cava,
fino ad oggi. Per questa ragione
saranno sentiti i dirigenti
dell’epoca, in servizio ancora
oggi peraltro. Oltre alla responsabile
del Settore Urbanistica
e Ambiente, Marilena
Terreri, anche il titolare del
Settore rifiuti urbani, Gino
Forte, l’assessore all’ambien -
te in carica nel 1997 e al
momento del dissequestro.
Sulla rimozione dei sigilli ci
sono dubbi interpretativi perché
in realtà i sequestri operati
su quell’area nello stesso
periodo sono stati due e in
questo momento è in corso il
controllo su quale area è stata
effettivamente dissequestrata,
tanto più che subito dopo è
stata autorizzata l’apertura di
uno stoccaggio e trattamento
di inerti nella stessa cava di
Penitro, tuttora in attività. In
questi giorni a latere delle
indagini della Procura si sta
sviluppando anche un dibattito
sulle ripercussioni ambientali.
E’ di ieri il sopralluogo
autorizzato al Movimento
Cinque Stelle che ha prodotto
un suo dossier sull’attuale
stato della cava. Anche i cittadini
del comprensorio chiedono
da giorni la massima
trasparenza sul contenuto dei
fusti e soprattutto sulla loro
«storia» se cioè sono stati
rimossi o si trovano ancora
sul posto. Nel pomeriggio di
ieri c’è stato anche l’interven -
to del Comune di Formia che in una nota dell’assessore alla
sostenibilità urbana, Claudio
Marciano, ricorda che la discarica
di Penitro «è stata
sottoposta a tutte le attività di
monitoraggio imposte dalla
legge» e i sondaggi effettuati
hanno dato esito negativo
«pari a quelli attesi in un
giardino pubblico... quanto
alle acque sono stati effettuati
prelievi sia a monte che a
valle e anche in questo caso i
valori rientrano nella norma
».
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