lunedì 28 ottobre 2013

Randagi a peso d’oro Continui aumenti e poca trasparenza sulle spese sostenute dagli enti Pontinia, Sabaudia, San Felice Circeo

Ignoto il numero degli esemplari ospitati dai Comuni di San Felice, Sabaudia e Pontinia nei canili DI FEDERICO DOMENICHELLI Le spese per mantenere i randagi nei canili aumentano di anno in anno, ma nessuno, esaminando gli atti, potrebbe capire il perché. In nessun documento amministrativo pubblicato sull’albo pretorio dei Comuni di San Felice Circeo, Sabaudia e Pontinia emerge infatti il numero complessivo degli esemplari catturati nei territori di propria competenza e poi trasferiti nei canili, dove vengono mantenuti a spese degli enti locali. Si parla solo dei soldi necessari. Somme anche piuttosto ingenti: 22 mila e 500 euro nel 2012 a San Felice Circeo, 29 mila a Pontinia, circa 8 mila nel solo mese di maggio a Sabaudia. Poi non si sa più nulla, se non ad esempio che San Felice paga 2 euro e 50 al giorno per ogni randagio e 45 euro invece per smaltire eventuali carcasse. Certo, si potrebbe obiettare che contrastare il randagismo e mantenere gli esemplari catturati è un dovere civico. Nessun dubbio su questo. Ma allo stesso modo dovrebbe essere un dovere anche la trasparenza verso coloro che effettivamente sostengono le spese, ossia i cittadini. Ma a quanto pare non è così, perché alcune domande restano da anni senza risposte. Quanti sono gli esemplari effettivamente ospitati e mantenuti da ciascun ente locale? Non si sa. Eppure non bisogna spostarsi troppo lontano per trovare esempi di gestione trasparente. Prendiamo il caso di Sperlonga, dove solo qualche settimana fa è stata pubblicata una fattura sull’albo pretorio proprio riguardante il mantenimento dei randagi. Un atto chiaro e lineare, accessibile a tutti: c’è il numero di microchip, la data in cui l’esemplare è arrivato al canile, la descrizione della razza, il costo giornaliero per ogni cane e il numero di giorni che viene effettivamente ospitato presso le strutture convenzionate. Un esempio di trasparenza verso i cittadini. Cosa che non accade a San Felice, a Sabaudia e neppure a Pontinia. Anche se, a onor del vero, si deve dire che quest’ultimo comune si è impegnato in una campagna volta a contrastare il randagismo, contribuendo (insieme alla Regione) a pagare la sterilizzazione degli animali di strada e a spronare i cittadini ad adottare un «fortunello», mettendo a disposizione 360 euro annuali con cui pagare parte delle spese veterinarie e di mantenimento degli animali. Al palo invece ogni progetto relativo alla creazione di un canile comunale, sebbene in passato si sia parlato dell’ipo - tesi di dar vita ad un’apposita struttura tra Sabaudia e Pontinia. Iniziativa che, oltre magari a ridurre qualche spesa che grava sul bilancio degli enti, potrebbe contribuire a creare anche posti di lavoro sul territorio. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Latina Oggi 28 ottobre 2013

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