sabato 28 settembre 2013

Terracina dal Tmb al compostaggio, pressing sulla giunta per Morelle Le associazioni in commissione Ambiente: «Fare presto»

DI DIEGO ROMA A ccelera, anche a livello comunale, il dibattito sulla futura destinazione dell’ex impianto di compostaggio di via Morelle. Ieri mattina in commissione Ambiente è approdata una mozione sulla base di un documento presentato da Wwf, Ascom e Il Sestante in cui si chiede al Consiglio comunale di impegnare la giunta a muovere tutti i passi necessari per il reinserimento dell’impianto nel piano regionale dei rifiuti con funzione di selezione e compostaggio dei rifiuti. Alla riunione, in cui le associazioni sono state ascoltate dalla commissione, ha partecipato anche la consigliera regionale del M5S Gaia Pernarella, che proprio nei giorni scorsi alla Pisana ha presentato una risoluzione per l’a ut os uffi ci en za nel trattamento dei rifiuti in Provincia. Nell’idea del gruppo dei grillini il sito di Morelle diventerebbe un impianto di Tmb e compostaggio, soluzione che però secondo le associazioni locali sarebbe utile per far fronte all’emergenza «perché favorirebbe il necessario pretrattamento dei rifiuti indifferenziati» ma contrasterebbe con una raccolta differenziata spinta». Nel progetto proposto alle associazioni, a cui ha dato un consenso di massima anche l’as - sessore all’Ambiente Emilio Selvaggi, il sito di Morelle invece dovrebbe essere quello già previsto nel Piano d’Azione di Agenda 21 Locale approvato nel 2007 in Consiglio comunale. La prima cosa è dunque recuperarlo al piano regionale, da cui è scomparso: da progetto originario l’ impianto doveva servire, si legge nella mozione, «un bacino d'utenza comprendente i Comuni di Monte S.Biagio, San Felice Circeo, Campo di Mele, Fondi, Lenola e Sperlonga», tutti Comuni a vocazione agricola. Morelle si affiancherebbe ad altri impianti simili presenti a Sabaudia, Pontinia, Aprilia e Latina. «Con un impianto di compostaggio di qualità elevata - si legge ancora - si sottrae alla totalità dei rifiuti circa il 40% che non solo non va in discarica ma praticamente a costo zero viene trattata direttamente nel territorio di Terracina; si riduce in maniera drastica le quantità di rifiuti da pretrattare; si possono inoltre accogliere anche le frazioni umide degli altri comuni del territorio, questa volta a pagamento, con conseguente beneficio per le cassa comunali; si raggiungerebbero facilmente percentuali elevate di differenziata» e «si avrebbe una “semichiusura” del ciclo dei rifiuti in provincia».Le associazioni hanno, insomma, le idee chiare. Ora è la politica che deve fare i suoi passi. La commissione ha espresso intanto l’esigenza di conoscere la nuova convenzione con la Provincia di Latina sulla destinazione dell’area di via delle Morelle. E si è trovata d’accordo sulla necessità di accelerare l’iter per consentire al Comune di rapportarsi con la Regione. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Latina Oggi 28 settembre 2013 rifiuti anticipa il comune N ell’impianto di trattamento meccanizzato di Colfelice potranno «in via eccezionale» essere conferiti anche rifiuti indifferenziati, ma per farlo la ditta chiede che il quantitativo dei rifiuti sia fatturato direttamente al Comune di Terracina. Per questo motivo sarà l’ente municipale a pagare la Saf spa, ditta ciociara individuata in via temporanea per il pretrattamento dei rifiuti di Terracina. Il canone sarà corrisposto mensilmente, ma visto che da appalto il costo di smaltimento è interamente a carico della Servizi Industriali, il Comune decurterà quanto anticipato dal canone mensile da coorispondere alla società del gruppo Fatone. Una partita di giro, insomma, che ingarbuglia quello che poteva essere semplice e che, in materia di rifiuti, non lo è mai. Dallo scorso primo settembre e fino alla fine dell’anno andrà così. Poi, si dovrà attendere che i bacini di Latina abbiano raggiunto un numero sufficiente perché tutto torni come prima. Per il momento dunque sarà l’ente a provvedere alla fatturazione del servizio, da decurtare poi al canone della Servizi Industriali. D.R

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