martedì 24 settembre 2013
Parco nazionale del Circeo a rischio «retrocessione» L’ente potrebbe perdere il titolo Unesco per gli impatti sui sistemi naturali
Sabaudia, i timori emersi nel corso di un incontro col commissario Benedetto DI MARIA SOLE GALEAZZI
R
iconoscimento Unesco a
rischio, resta il nodo della «transition area». Stiamo parlando ovviamente del
Parco Nazionale del Circeo che
potrebbe perdere il «titolo» di
«riserva della biosfera» assegnato nel lontano 1977. Della questione si è parlato anche nell’ul -
timo incontro che ha visto riunita
la Comunità del Parco alla presenza del commissario straordinario Gaetano Benedetto e delle
delegazioni dei comuni di San
Felice Circeo, Sabaudia e Latina
nonché della Regione Lazio.
Proprio al termine dell’incontro
il commissario Benedetto ha tenuto ad affrontare nuovamente la
questione Unesco sottolineando
come negli ultimi mesi, nonostante i passi fatti in avanti, non
si sia ancora arrivati ad una definizione della «transition area».
Ma di cosa si tratta? «Le disposizioni Unesco - come spiegato
d al l’Ente Parco - prevedono
‘Transition areas’, cioè zone in
cui sono presenti le attività produttive e il tessuto residenziale.
In tali aree di transizione le attività antropiche vanno guidate ed
accompagnate affinché non aumentino gli impatti sui sistemi
naturali. Proprio su quest’ultima
tipologia di aree l’Unesco ha
esplicitamente richiesto l’inte -
ressamento di aree esterne al
Parco, aree su cui viene chiesto
un impegno diretto degli Enti
locali sia nel delimitarle che nel
gestirle secondo criteri di sostenibilità». Si tratterebbe quindi in
sostanza della revisione della perimetrazione della Riserva della
Biosfera senza però aggiungere,
come aveva più volte sottolineato Benedetto, altri vincoli. La
situazione appare comunque
complessa. Il ruolo dei comuni
in questo senso diventa fondamentale nell’ottica di un accordo
di programma tra gli enti presenti sul territorio, Parco compreso
e la Regione come organo terzo
di concertazione. Particolare attenzione sarà data alle zone agricole, nella specificità dei Prg dei
singoli centri, da questo la richiesta in assemblea da parte dei
comuni di iniziare a coinvolgere
anche i cittadini per arrivare ad
una proposta che venga portata
al l’attenzione della Comunità
del Parco come atto di indirizzo
e quindi successivamente approvata. Tutti i soggetti partecipanti
hanno poi convenuto sulla necessità di un incontro pubblico
con il Ministero dell’Ambiente
dove quest’ultimo illustri quale
sia effettivamente la situazione
rispetto al rischio di perdere il
riconoscimento, necessità questa che si andrà concretizzando
con delle richieste ufficiali presentate da ciascun Ente al Ministero. Latina Oggi 23 settembre 2013
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