mercoledì 25 settembre 2013
Protesta animalista a Zoomarine, le ragioni dei manifestanti
D
opo la messa in onda, da
parte di Striscia La Notizia, nella serata di lunedì,
del filmato inerente la protesta
degli attivisti dell’as sociaz ione
«Animalisti Italiani onlus» andata
in scena domenica mattina allo Zoomarine di Torvajanica, non si è
fatta attendere la risposta dei manifestanti a quanto asserito dal
parco acquatico. «Il motivo del
nostro blitz pacifico e nonviolento?
- ha spiegato il presidente dell’as -
sociazione, Walter Caporale - Gli
italiani devono sapere che nelle
strutture come Zoomarine i delfini vivono tra i due ed cinque anni,
anziché 45 anni (età media di questi stupendi mammiferi in libertà),
che sono costretti a compiere esercizi allucinanti: per ottenere un
po’ di pesce, vengono costretti a
saltare fuori dall'acqua e a strisciare sul pavimento. I delfinari
rappresentano i moderni Colossei,
dove la tristezza di foche e delfini
viene mascherata da musica assordante, dall'incitamento alle urla
del pubblico. Per questo motivo
siamo stati aggrediti e picchiati.
Non ho mai assistito a tanta violenza: siamo stati letteralmente assaliti dai visitatori che con carrozzini
e bambini in braccio ci hanno
picchiato per farsi strada tra noi».
Alla manifestazione, poi, era presente anche una volontaria 88enne
dell’associazione, Margherita Sabatini. «È stata una manifestazione molto giusta - si legge nella medesima nota - perché ritengo
che sia diseducativo per i bambini
frequentare i luoghi dove sono rinchiusi gli animali e dove gli addestramenti costano maltrattamento. Certo, ci sono stati alcuni momenti in cui mi sono spaventata, ti i costi». Infine, non è
mancato il parere del legale
dell’associazione, Alessio Cugini.
«Il comunicato stampa del parco
Zoomarine ha dello strabiliante -
scrive l’avvocato - tanto perché
denuncia violenze da parte dei ma-nifestanti mai avvenute, essendosi
attuata una forma non violenta di
resistenza, tanto con riguardo alle
condizioni di detenzione dei delfini
all’interno del parco. Mi auguro
che la Procura della Repubblica
assuma al più presto le sue determinazioni al riguardo, seguendo le
orme di quella di Rimini, e dando
ampio respiro ad una svolta culturale nell’approccio al mondo animale, visto che anche studi europei
dimostrano che i delfinari non possono definirsi un mezzo per educare i più piccoli al rispetto dell’am -
biente e di questi meravigliosi animali».
F. M . Latina Oggi 25 settembre 2013
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