lunedì 30 settembre 2013
Il sistema che fa acqua De Monaco: «I Comuni tenuti fuori dalle decisioni» Besson replica: «Affermazioni del tutto infondate»
DI JACOPO PERUZZO
A
rriva immediata la risposta dell’amministra -
tore delegato Acqualatina Raimondo Besson a seguito della denuncia effettuata dal
Comitato Cittadino Acqua Pubblica Aprilia sulle vicende che
sembrano aver fatto risaltare alcuni squilibri nell’assetto economico-finanziario della società.
La prima rettifica di Besson
riguarda, per l’appunto, l’ac -
cesso ai dati di Acqualatina:
«Tutti i bilanci - afferma l’am -
ministratore delegato - sono a
disposizione, e parliamo di bilanci certificati da una delle
maggiori società di revisione
dei conti a livello internazionale e pubblici. Forse proprio la
mancanza di conoscenza e approfondimento dei dati societari porta ad affermazioni del
tutto infondate e fuori luogo».
Inadempienza e scelte sbagliate: queste sono le accuse che
sono state rivolte alla società,
soprattutto per quanto riguarda, prima tra tutte, il mutuo
contratto con la Depfa Bank. Il
Comitato di Alberto De Monaco ha infatti spiegato come, nel
2006, Acqualatina abbia avviato dei negoziati con la banca
per un finanziamento di 114,5
milioni di euro, prestito giustificato per necessità di fondi
utili ad opere di manutenzione
sul sistema idrico che, come
afferma lo stesso Comitato, sarebbe in realtà servito per evitare il default della società. Da
qui una serie di eventi che non
convincono: tra le clausole richieste dalla banca irlandese
c’è anche la cessione dei crediti in garanzia da parte
dell’Ato4, pratica firmata il 24 luglio 2007 dal presidente Cusani che, sempre a detta del
Comitato, non sembra aver interpellato in alcun modo la
Conferenza dei Sindaci. Solo il
22 dicembre del 2008 la Conferenza verrà a conoscenza di
ciò che ormai è stato già firmato dal presidente Cusani.
Un presunto «aggiramento del
sistema» che sembra poi ripetersi nel novembre 2011, quando il contratto di gestione subisce una modifica obbligatoria
dopo che il Consiglio di Stato
dichiara come «taroccato» il
contratto del 2002 perché a
sfavore dei Comuni. Una mossa che non piace alla banca
irlandese, tanto che, non sentendosi più garantita, richiede
l’immediato rientro del finanziamento.
Per rimediare all’inconveniente, il 27 aprile 2012 i vertici
Acqualatina e Ato4 firmano a
Londra un accordo integrativo
che ha aumentato il tasso di
interesse dello 0,2% su base
annua, riacquistando così quelle garanzie che si erano andate
a perdere.
Il 1 ottobre 2012 invece, a
causa dell’urgenza di concludere l’operazione, Besson notifica all’ingegner Vignozzi
dell’Ato4 l’avvenuta modifica
della cessione dei crediti in
garanzia e, a sua volta, la Vignozzi accetta la modifica della cessione dei crediti in garanzia. Da qui il presidente Cusani, sempre secondo il
Comitato, una volta riconosciuto che la conferma dell’at -
to di cessione è viziata, apre
una votazione nella Conferenza dei Sindaci il 19 aprile 2013
sulla nuova cessione dei crediti
in garanzia, che firmerà solo il 4 giugno 2013 su delega
dell’Ato4. All’atto pratico Cusani viene così accusato di aver
prima fatto sottoscrivere la cessione dei crediti in garanzia e
soltanto poi interpellato i sindaci, definiti dal Comitato come «subalterni che si sono limitati ad alzare la mano a cose
fa t t e » .
«Non si tratta di una scelta
spericolata - dichiara Besson -
ma di un accordo che, a condizioni estremamente vantaggiose per la società, ha concorso in
maniera significativa alla realizzazione da parte di Acqualatina di investimenti per oltre
150 milioni di euro ad oggi,
distribuiti tra l’a deg ua me nt o
del sistema di depurazione, la
risoluzione del problema arsenico e altri, e quindi tutti ad
esclusivo beneficio del territorio e dei Comuni di cui tutti i
Sindaci della Conferenza sono
rappresentati», anche se così
non risponde a pieno alla vera
domanda posta dal Comitato:
«Perché i Comuni vengono tenuti a margine dei processi
decisionali?» Latina Oggi 30 settembre 2013
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