giovedì 26 settembre 2013
L’inchiesta della Procura e le verifiche sul ciclo di produzione Stoccaggio di carcasse, caso Ilsap in aula
Contestata la violazione della normativa sul trattamento dei rifiuti Latina Oggi 26 settembre 2013 DI FLAVIA MASI
E
ra stata la Procura
di Lecce che aveva iniziato ad indagare sul ciclo di stoccaggio e trasporto delle
farine animali provenienti dall’Ilsap. Il caso
era emerso a seguito di
alcuni accertamenti su
un’azienda di macellazione di Lecce; poi da
qui uno stralcio dell’in -
chiesta era finito anche
in via Ezio. Tanto che
lo scorso anno, il sostituto procuratore Marco
Giancristofaro, aveva
dato incarico a gli
agenti del Nipaf di eseguire un’ispezione nel
sito di stoccaggio di
carcasse animali che si
trova a Borgo San Michele proprio per fare
accertamenti sul ciclo
produttivo e sul tipo di
autorizzazioni in possesso e con le quali la
stessa azienda opera nel
settore. La questione
sollevata era proprio
quella relativa al trattamento delle carcasse
come rifiuti rientranti,
quindi, nell’ex decreto
Ronchi. E, come tali, da
ritenersi come rifiuti.
Per la Procura di Latina
che ha aperto il fascicolo d’inchiesta nel quale
sono finiti i vertici della
ditta, per la lavorazione
degli scarti non sarebbe
sufficiente una semplice autorizzazione sanitaria ( come previsto
dal regolamento comunitario) Perché, trattandosi di rifiuti, il lavoro
e il trasporto dei derivati animali dovrebbe comunque essere assoggettato all’ex decreto
Ronchi. E così tutto è
finito nelle aule di Tribunale. Proprio nei
giorni scorsi si è tenuta
un’udienza davanti al
giudice monocratico e
nel corso del dibattimento sono stati ascoltati gli stessi investigatori che avevano portato a termine
l’ispezione. Dal canto
loro i legali rappresentanti dell’Ilsap puntano
a dimostrare come, per
la lavorazione degli
scarti di macelleria e
degli allevamenti e
quindi anche per il trasporto dei derivati farinacei, siano sufficienti
le autorizzazioni sanitarie.
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