domenica 13 dicembre 2009

proposta assemblea pubblica questione energetica

AL SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI PONTINIA
Oggetto: proposta di assemblea pubblica sulla situazione energetica
Questa amministrazione comunale ha avuto il merito di affrontare con decisione la difesa dell’ambiente, quindi della salute pubblica e della difesa dell’agricoltura di qualità, del tessuto economico e sociale esistente.
Ottenendo anche diversi risulti positivi e, forse, poco sperati, nel contrastare progetti incompatibili con il territorio e quindi avversati sia dall’amministrazione, sia dalle associazioni, cittadini e da tutti gli enti locali confinanti o superiori.
Lo stesso, per esempio, nella raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani.
Sicuramente una parte di questo merito va condivisa con associazioni e cittadini che hanno collaborato, promosso alcune delle iniziative, studi e decisioni, affiancando e sostenendo la stessa amministrazione.
Per questo motivo, per evitare gli errori passati, quando, forse per superficialità o per scarsa conoscenza o semplicemente perché le proposte e i progetti non erano stati analizzati compiutamente, sarebbe opportuno un pubblico confronto su alcuni dei temi che in questo periodo si leggono sulle cronache locali.
Partendo, per esempio, dal bando emanato da questa amministrazione a proposito della ricerca dei lotti per impianti fotovoltaici che sembrerebbe non rispettare la normativa regionale o semplicemente favorire gli impianti in zona agricola anziché in zona artigianale o industriale.
Basta farsi un giro a Mazzocchio, per esempio, per vedere quali superfici sono oggi disponibili.
Il comune di Pontinia ha una superficie di 112,24 km quadrati, dei quali 445 ha sono compresi nel nucleo industriale di Mazzocchio. In tale nucleo la superficie industriale è di circa 259 ha. La superficie per servizi è di 24 ha., quella per aree verdi è di 26 ha.; la superficie per strade, parcheggi e fasce di rispetto è di 136 ha.
Visto l’avviso del Dirigente del comune di Pontinia del 3 giugno 2009, scaduto il 3 luglio 2009 per la ricerca di terreni da affittare, per l’installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, per 20 anni ad un prezzo massimo di 4.000 €/ha, per una superficie minima di 3 ha e massima di 10 ha, si pongono i seguenti interrogativi:
- come mai nel presente bando il comune non ha dato priorità ai lotti che hanno perso la vocazione agricola (nucleo industriale, ma anche zona artigianale);
- in entrambe le previsioni urbanistiche (industriali e artigianali) potrebbero essere utilizzati, per la produzione di energia elettrica con pannelli fotovoltaici, le coperture dei fabbricati (esistenti o da realizzare), ma anche le stesse facciate dei fabbricati;
- nello stesso bando non c’è alcuna limitazione prevista per la percentuale copribile del lotto rispetto al totale dello stesso lotto;
- non è prevista una distanza minima tra un lotto e l’altro;
- non c’è riferimento al rispetto del comma 7 dell’art. 12 del decreto legislativo 387/03 (7. Gli impianti di produzione di energia elettrica, di cui all'articolo 2, comma 1, lettere b) e c), possono essere ubicati anche in zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici. Nell'ubicazione si dovrà tenere conto delle disposizioni in materia di sostegno nel settore agricolo, con particolare riferimento alla valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali, alla tutela della biodiversità, così come del patrimonio culturale e del paesaggio rurale di cui alla legge 5 marzo 2001, n. 57, articoli 7 e 8, nonche' del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, articolo 14.)
- non vi è riferimento alla lettera c) dell’articolo 3 delle “Linee guida per lo svolgimento del procedimento unico, relativo alla installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, di cui al decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 ed alla legge regionale 23 novembre 2006, n. 18.” Della Regione Lazio:
c) gli impianti di produzione di energia solare fotovoltaica con potenza compresa tra i 20 kWp e 200 kWp realizzati in zone classificate agricole dai piani urbanistici comunali, fatte salve le indicazioni stabilite all’allegato 2 delle presenti linee guida, tenuto conto di quanto stabilito all’art. 12, comma 7 del D.Lgs 387/03. Tali impianti sono, comunque, soggetti alla denuncia di inizio attività prevista dal D. Lgs. 27 dicembre 2002, n. 301;
- non chè dell’allegato 2 alle stesse linee guida:
Criteri di Inserimento per gli Impianti Fotovoltaici
Per gli impianti fotovoltaici si prescrivono i seguenti criteri di inserimento:
• adozione di scelte progettuali, per la realizzazione di impianti a terra in zone agricole, che non prevedano ancoraggi in muratura della struttura di sostegno dei pannelli;
• gli impianti fotovoltaici di cui all’art. 3 comma 2 lettera c), sono costruiti ad una distanza minima l’uno dall’altro di almeno 2 km in linea d’aria tra i punti di connessione esistenti sul territorio, salvo per gli impianti per i quali il proponente opta per lo “scambio sul posto” ai sensi del DM 19 febbraio 2007 e successive modificazioni e integrazioni;
• gli impianti che non possono fruire dell’agevolazione di cui all’art. 3, comma 2 delle Linee Guida, anche per le limitazioni di cui al punto precedente, necessitano dell’Autorizzazione unica rilasciata dai competenti uffici provinciali;
• nelle aree classificate come agricole nei vigenti piani urbanistici ove insistano impianti di colture arboree realizzati con il contributo di risorse pubbliche, gli impianti possono essere realizzati nel rispetto degli impegni assunti in riferimento alla normativa di accesso ai finanziamenti;
• in caso di proroga degli incentivi in “conto energia” da parte del legislatore nazionale, la Presidenza regionale, di concerto con le Direzioni Ambiente e Agricoltura, definiscono percentuali massime di occupazione delle superfici agricole da parte di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.

Con la Legge finanziaria regionale per l’anno 2008, la Regione Lazio ha definitivamente semplificato e liberalizzato i piccoli impianti solari termici, fino a 30 mq, fotovoltaici, fino a 20 kW posti sopra le coperture degli edifici, ed eolici fino a 5 kW. L’installazione di tali impianti infatti, viene oggi considerata sul territorio regionale come “attività libera” ai sensi della normativa edilizia e pertanto non necessita della DIA, Dichiarazione di Inizio Attività, rivolta al Comune.
Secondo la regione Lazio dall’articolo 19 della legge finanziaria regionale per l’esercizio 2008, n. 26 del 28/12/2007.
Tale art. 19 regolamenta tutti gli impianti di produzione di energia definita rinnovabile.
Sono state altresì approvate le linee guida per lo svolgimento del procedimento unico, relativo alla installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, di cui al decreto lgs 29/12/2003 n. 387.
Allo stato attuale il sistema delle autorizzazioni per gli impianti idi produzione di energia da fonte rinnovabile è così delineato sulla base della normativa nazionale e regionale:
TECNOLOGIA - POTENZA- TIPO DI AUTORIZZAZIONE - ENTE PREPOSTO
Solare termico-Fino a 30 mq- Nessuna/Attività libera- Nessuno
Solare termico- Oltre i 30 mq- DIA -Comune
Solare fotovoltaico-Fino a 20 kw sulle coperture-Nessuna/Attività libera-Nessuno
Solare fotovoltaico- Fino a 20 kW a terra - DIA- Comune
Solare fotovoltaico-Oltre 20 kW sopra le coperture di edifici -Autorizzazione unica*-Provincia
Solare fotovoltaico- Oltre i 20 kW a terra- Autorizzazione unica/Screening/ Eventuali altri pareri relativi a vincoli insistenti sull’area -Provincia
Eolico -Fino a 5 kW- Nessuna -Nessuno
Eolico- Fino a 60 kW- DIA- Comune
Eolico -Oltre 60 kW- Autorizzazione unica – Screening – eventuali altri pareri relativi a vincoli insistenti sull’area Provincia – Regione
Biomassa -Fino a 200 kW- DIA – screening Comune – Regione
Biomassa -Oltre 200 kW- Autorizzazione unica – screening – eventuali altri pareri relativi a vincoli insistenti sull’area -Provincia – Regione
Gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas- Fino a 250 kW -DIA -Comune
Gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas- Oltre i 250 kW Autorizzazione unica – screening – eventuali altri pareri relativi a vincoli insistenti sull’area- Provincia – Regione

Per fare chiarezza sull’argomento, arrivando ad una scelta con la maggior condivisione e partecipazioni possibile, si chiede pertanto di convocare una possibile assemblea sull’argomento o almeno la consultazione delle associazioni di categoria e ambientaliste.
Il tutto per arrivare, insieme alla regolamentazione degli impianti fotovoltaici, anche la modifica al regolamento comunale, così come previsto da normativa regionale e nazionale in materia di contenimento energetico.
Ringraziando per l’attenzione si inviano distinti saluti.
Giorgio Libralato

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