ISTANTANEA
Acqualatina Spa è la società che gestisce il Servizio Idrico Integrato (S.I.I.) dell’Ambito Territoriale Ottimale (ATO) n. 4 della Provincia di Latina.
STRUTTURA E SETTORI
Acqualatina non possiede filiali. E' attiva a propria insegna come gestore del servizio di acquedotto, fognatura e depurazione (servizio idrico integrato) di 38 comuni del Lazio Meridionale (ATO n.4): Amaseno (FR); Giuliano di Roma (FR); Vallecorsa (FR); Villa S. Stefano (FR), Aprilia; Bassiano; Castelforte; Cisterna di Latina; Cori; Fondi; Formia; Gaeta; Itri; Latina; Lenola; Maenza; Minturno; Monte S. Biagio; Norma; Pontinia; Ponza; Priverno; Prossedi; Rocca Massima; Roccagorga; Roccasecca dei Volsci; S. Felice Circeo; Sabaudia; Sermoneta; Sezze; Sonnino; Sperlonga; Spigno Saturnia; SS. Cosma e Damiano; Terracina, Ventotene, Anzio (RM); Nettuno(RM).
FATTURATO
Nel 2008 Acqualatina ha fatturato 70 milioni di euro circa.
PROFITTI
Nel 2008 la società ha riportato perdite per 4,4 milioni di euro. Anche il 2007 si era chiuso in perdita per 2,5 milioni di euro.
DIPENDENTI
L'organico di Acqualatina è composto da circa circa 370 dipendenti (2008).
PROPRIETA'
Acqualatina è posseduta per il 51% da vari comuni della provincia di Latina e per il 49% dalla società Idrolatina Srl. Quest'ultima appartiene per il 96,7% al gruppo Veolia per l'1,9% alla società AFIN Spa, per l'1,3% alla società EMAS Ambiente Srl (Dicembre 2008).
DIRIGENTI
Per accordo fra i soci, il Presidente del Consiglio di Amministrazione e altri tre Consiglieri sono selezionati fra candidati presentati dagli azionisti pubblici, mentre il Vicepresidente, l'Amministratore Delegato, e un ulteriore Consigliere fra candidati presentati dagli azionisti privati. Delle tre principali cariche, quella che svolge un ruolo di maggior rilievo dal punto di vista gestionale è l'Amministratore Delegato.
Nel luglio 2009 è stato eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione formato da: dal senatore del PDL Claudio Fazzone (Presidente), Raimondo Luigi Besson (Vicepresidente), Jean Michel Romano (Amministratore Delegato), Giuseppe Simeone (PDL), Igor Ruggieri (UDC), Giovanni Terlizzo (PDL), Claudio Fazzone (PDL) e Guillaume Gilles.
Nel 2008 i membri del Consiglio di Amministrazione hanno ricevuto complessivamente compensi per 441 mila euro.
COMPORTAMENTI
TRASPARENZA (Trasparenza insufficiente)
AGOSTO 2009. Acqualatina non pubblica nè bilanci sociali nè bilanci ambientali.
AMBIENTE (Condanne per danneggiamento ambientale)
DICEMBRE 2008. Nel dicembre 2008 il Tribunale di Latina ha condannato a sei mesi di reclusione e a 200 mila euro di multa, Cyna Bernard, amministratore delegato di Acqualatina nel 2004, all'epoca in cui vennero commessi i reati. Il Tribunale ha emesso la condanna perchè ha rilevato un “gravissimo tasso di inquinamento e di pericolosità per la salute pubblica” delle acque in uscita dal depuratore comunale di Aprila. In seguito a tale vicenda l'amministratore è stato dichiarato responsabile del reato di danneggiamento aggravato. Per giunta il giudice ha constatato che il dirigente era a conoscenza del malfunzionamento del depuratore. “Le alternative c’erano, - si legge nella sentenza - ma avevano un costo economico che la società Acqualatina non intendeva sostenere perché attenta solo al perseguimento di una finalità di profitto, anche a costo di determinare un disastro ambientale e un’epidemia di salmonella.” (Tribunale di Latina, Sent. 2058 del 30 dicembre 2008).
CONSUMATORI E LEGALITA' (Danni per la collettività, Condanne)
http://www.impreseallasbarra.org/index.php/Acqualatina
APRILE 2009. Vari comuni proprietari di quote in Acqualatina, denunciano che la società dal punto di vista gestionale e finanziario è un fallimento. Nell'assemblea dei soci che si è tenuta nell'aprile 2009, i comuni di Gaeta, Cori, Spigno, Nettuno e Priverno hanno votato contro la gestione della società, mentre il comune di Aprila per protesta non ha partecipato all'assemblea. Dichiara un assessore, portavoce del comune di Gaeta: «Il bilancio di esercizio 2008 ha chiuso con una perdita di oltre quattro milioni di euro. Tale somma, unitamente alle perdite degli esercizi precedenti, è la cartina di tornasole di una gestione e programmazione inefficiente ed inefficace. Infatti, non si è sufficientemente tutelato l’interesse dei soci pubblici e non si è condotta la gestione operativa ed industriale secondo i più sani principi di economicità, adeguatezza e funzionalità della gestione delle risorse a disposizione a fronte della gestione di un servizio pubblico vitale, quale appunto le risorse idriche». Ad aggravare la situazione per i comuni il fatto che il contratto di Acqualatina «non prevede alcun rischio d’impresa per il partner privato: le perdite ricadrebbero esclusivamente sul socio pubblico. In altre parole, il socio privato può spendere in maniera incontrollata e i cittadini, tramite le bollette, devono appianare i conti. È sconcertante!- prosegue il portavoce - Ciò nonostante, non sono stati raggiunti gli investimenti previsti per le nuove opere e i debiti verso i fornitori sono aumentati complessivamente fino a 183 milioni» (www.acquabenecomune.org).
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FEBBRAIO 2009. In provincia di Latina sono numerosi coloro che si lamentano dei costi e dell'inefficienza del servizio di acqua potabile, gestito dalla società Acqualatina. Da quando è iniziata la gestione di tipo privato, le bollette sono aumentate del 300%. Per protesta ad Aprilia, metà delle utenze, 7mila su 15 mila, non pagano le bollette alla società di gestione, ma direttamente al comune. Per tutta risposta Acqualatina ha inviato ingiunzioni di pagamento tramite cartelle esattoriali ed ha chiuso la fornitura a varie utenze. Ma la magistratura ha contestato la legittimità di tali ritorsioni. Nel febbraio 2009 il giudice di Pace di Terracina, seguendo la denuncia di un cittadino che aveva ricevuto la cartella esattoriale, ha stabilito che Acqualatina non può usare tali mezzi coercitivi, perchè non ha il ruolo di ufficiale giudiziario. “In quanto società privata – scrive il giudice - deve comportarsi come tutti i cittadini e avrebbe dovuto munirsi preventivamente, quindi, di un idoneo titolo, come qualunque altro cittadino che voglia agire coattivamente contro il debitore ritenuto inadempiente.” Il giudice ha inoltre ritenuto che i vertici di Acqualatina erano a conoscenza dei loro diritti e doveri, pur tuttavia hanno continuato a mandare cartelle esattoriali senza averne titolo. Per questo definisce la condotta della società in “malafede e macchiata di colpa grave”. (Giudice di pace di Terracina, Sentenza nel procedimento civile R. G. n.778/08/A, 17 febbraio 2009).
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GENNAIO 2009.Nel gennaio 2008 i vertici di Acqualatina sono stati arrestati con l'accusa di vari capi di imputazione: associazione a delinquere, abuso di ufficio, frode nelle pubbliche forniture, falsità ideologica in appalti pubblici e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Sottoaccusa la consuetudine di Acqualatina di affidare gli appalti, senza gara pubblica, direttamente ad imprese filiali dei soci privati di Acqualatina. I giudici ipotizzano che tale modalità d'appalto ha comportato profitti per i privati e perdite per il pubblico (Il Manifesto, Le mani sull’oro blu: manette ad Acqualatina. Come funziona il business dell’acqua., 30 gennaio 2008). Nel gennaio 2009 il Giudice per le indagini preliminari ha prosciolto gli indagati dalle accuse considerando le loro condotte non penalmente rilevanti. «Tuttavia gli atti emersi nel procedimento - scrive il Giudice nelle motivazioni di archiviazione - hanno evidenziato una serie di incongruenze e risultati fallimentari, il cui peso è stato tutto sopportato dalla collettività pubblica. Le condotte contestate agli indagati hanno di fatto assicurato ai soci privati contratti con produzione di profitti maggiorati, con reale sofferenza per il socio pubblico, che si vedeva costretto a coprire eventuali perdite d'esercizio derivanti dall'entità dei costi dei contratti, dato che il contratto di gestione stabilisce che nell'ipotesi di perdita d'esercizio, l'onere economico deve ricadere sui comuni esonerando il socio privato dal sopportare ogni qual forma di rischio di impresa» (Tribunale di Latina, Ufficio del Giudice per le imdagini preliminari; Decreto di archiviazione del procedimento n.4230/06, gennaio 2009).
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DICEMBRE 2008. Nel dicembre 2008 il Tribunale di Latina ha condannato a sei mesi di reclusione e a 200 mila euro di multa, Cyna Bernard, amministratore delegato di Acqualatina nel 2004, all'epoca in cui vennero commessi i reati. Il Tribunale ha emesso la condanna perchè ha rilevato un “gravissimo tasso di inquinamento e di pericolosità per la salute pubblica” delle acque in uscita dal depuratore comunale di Aprila. In seguito a tale vicenda l'amministratore è stato dichiarato responsabile del reato di danneggiamento aggravato. Per giunta il giudice ha constatato che il dirigente era a conoscenza del malfunzionamento del depuratore. “Le alternative c’erano, - si legge nella sentenza - ma avevano un costo economico che la società Acqualatina non intendeva sostenere perché attenta solo al perseguimento di una finalità di profitto, anche a costo di determinare un disastro ambientale e un’epidemia di salmonella.” (Tribunale di Latina, Sent. 2058 del 30 dicembre 2008).
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ANNO 2007. Nel 2007 Acqualatina ha pagato una somma complessiva di 250 mila euro per penalità varie e sanzioni fiscali (Acqualatina, Bilancio 2008).
sabato 26 dicembre 2009
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