Interessante, autorevole e puntuale, come era nelle aspettative, la sentenza del TAR pubblicata ieri sul ricorso accolto parzialmente avanzata dalla società proponente la centrale a turbogas di Mazzocchio nel comune di Pontinia.
Il tavolo tecnico che si occupa della resistenza nei diritti civili e sociali, nella difesa del territorio, della salute, della locale economia, dell’ambiente e dell’autodeterminazione locale (comunale di Pontinia, ma anche di tutti i comuni limitrofi della pianura e della colline, della provincia di Latina e da qualche mese anche del Parco nazionale del Circeo e della Regione Lazio) ha continuato nel suo lavoro.
Diversi sono gli aspetti di uno dei tanti momenti che hanno caratterizzato nell’ultimo periodo, ma che saranno una costante anche nel prossimo anno in questa resistenza che è quella di un piccolo comune – davide, contro l’ennesimo colosso multinazionale – golia.
Se vengono annullati, dalla sentenza del TAR, la delibera di approvazione del RIR (elaborato di programmazione e variante urbanistica in corrispondenza di aziende esistenti soggette a rischio di incidente rilevante) e il conseguente parere negativo emesso dal sindaco per incompatibilità dell’impianto proposto con quelli esistenti a rischio rilevante nella zona, vengono confermati invece tutti i punti di forza finora espressi dal comune di Pontinia.
Anzitutto annullata la richiesta risarcitoria della società proponente per non averla né motivata a sufficienza, né documentata in alcun modo, anzi sbagliando una semplice addizione, guarda caso in loro favore.
Viene però appunto confermato quanto il comune resistente afferma in tutte le sedi e che trova sempre più ascolto, il nuovo impianto è soggetto alla direttiva Seveso, sui nuovi impianti a rischio di incidente rilevante (e questo conferma quanto era già stato dichiarato nella conferenza dei servizi anche a proposito della centrale a biomasse da parte del funzionario dei Vigili del Fuoco) ed il comune è titolato al diritto-dovere di emettere il documento di programmazione urbanistica sugli incidenti rilevanti (RIR).
Altro aspetto interessante nella vicenda complessa è che sembra essere stata accolta solo l’ultima motivazione aggiunta della società proponente, come se avessero aggiustato il concetto solo all’ultimo momento utile.
Per il momento è prematuro fare qualsiasi commento sui risvolti della sentenza e sulle eventuali azioni di nuova resistenza che saranno attuate dal comune di Pontinia e dal tavolo tecnico, in seguito alla prossima riunione e con la supervisione legale degli ottimi avvocati Carlo Bassoli e Luciano Falcone.
L’unica cosa certa è che l’autorizzazione definitiva per iniziare i lavori di una centrale tanto contestata e sgradita è ancora lontana e deve essere corredata da una serie di altre autorizzazioni, pareri, commissioni e conferenze alcuni dei quali ancora non iniziati, altri contestati o in sede di revisione oppure oggetto di altri ricorsi.
Pontinia 29 dicembre 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
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