tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-28-aprile-2025/
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GUERRA RUSSIA-UCRAINA, PUTIN ANNUNCIA TREGUA DI TRE GIORNI PER LA “GIORNATA DELLA VITTORIA”. KIEV REPLICA: “SE IL CREMLINO VUOLE VERAMENTE LA PACE CESSI IL FUOCO IMMEDIATAMENTE E PER UN MESE”. Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato un cessate il fuoco di tre giorni in Ucraina, dall’8 maggio alle 23 del 10 del mese, in occasione dell’80° Giornata della vittoria. Il ministro degli Esteri ucraino, Andriy Sybiga, ha commentato su X la dichiarazione unilaterale da parte di Putin: “Se la Russia vuole davvero la pace, dovrebbe cessare immediatamente il fuoco. Perché aspettare fino all’8 maggio? Se la guerra potesse essere fermata ora e la tregua mantenuta per 30 giorni, sarebbe un vero passo avanti, non solo un gesto per una parata”. Il presidente americano Trump ritiene che i tempi siano maturi – e oggi i suoi collaboratori lo hanno ribadito alla Casa Bianca – specialmente dopo l’incontro avuto con il presidente ucraino Zelensky in Vaticano, in occasione dei funerali di Papa Francesco. Per il tycoon, le posizioni di Zelensky sono cambiate tanto da essere pronto a cedere la Crimea ai russi. La tensione in Europa resta: il Wall Street Journal scrive che Mosca sta espandendo la sua infrastruttura militare vicino al confine con la Finlandia. In questo contesto, la Germania ha chiesto all’Unione l’attivazione della clausola di salvaguardia nazionale per accelerare le spese militari e il neo cancelliere Merz al congresso della Cdu conferma: “La lotta dell’Ucraina contro l’aggressione della Russia è anche una lotta per mantenere la pace e la libertà nel nostro Paese”. Sul Fatto di domani leggerete le ultime notizie sul conflitto nell’Est e le ricadute anche per l’Italia, dove a breve la Difesa annuncerà il nuovo pacchetto di aiuti. IL CONCLAVE PARTE IL 7 MAGGIO. BECCIU VERSO IL PASSO INDIETRO. I 135 cardinali, mai così tanti, non si conoscono bene né sono tutti in perfetta salute: per questo, trapela dal Vaticano, viene dato loro il tempo di arrivare a Roma e di incontrarsi. Stamattina è stato reso noto che il Conclave per eleggere il nuovo Pontefice partirà il 7 maggio, nel secondo giorno utile previsto, e la prima fumata sarà nel pomeriggio di quella data. La Cappella Sistina è stata chiusa oggi. Nel corso della quinta Congregazione dei cardinali stamani ci sono stati una ventina di interventi: “Tema principale la Chiesa, il rapporto con il mondo, le sfide che si presentano e le qualità che dovrà avere il nuovo Papa per rispondere a queste sfide. E anche gli abusi”, ha dichiarato il portavoce del Vaticano, Matteo Bruni. Si è discusso anche del caso Becciu: nonostante non sia stata presa ancora alcuna decisione ufficiale, il cardinale avrebbe deciso di fare un passo indietro rispetto al suo ingresso in Conclave. Il porporato è stato condannato dal Tribunale vaticano in primo grado per peculato, truffa aggravata e abuso d’ufficio nell’ambito della compravendita del Palazzo londinese. Gli è stata anche comminata l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Avendo più di 80 anni sia il cardinale decano Giovanni Battista Re che il vice decano Leonardo Sandri, le operazioni in Conclave saranno presiedute dal cardinale Pietro Parolin, proprio colui che è dato per favorito tra i papabili. Se dovesse toccare a un italiano, non sono esclusi neanche Zuppi e Pizzaballa. Potranno votare i cardinali con meno di 80 anni, i 135 appunto, mentre quelli più anziani potranno comunque orientare il consenso. Per eleggere il nuovo Papa serviranno i due terzi dei voti. Sul giornale di domani faremo il punto sul Conclave, analizzando anche i temi che saranno sul tavolo per il dopo Francesco. MEDIOBANCA LANCIA UN’OFFERTA PUBBLICA DI SCAMBIO SU BANCA GENERALI: LA RISPOSTA AL MONTE DEI PASCHI, CON IL GOVERNO MELONI ALLA FINESTRA. Il risiko bancario entra nel vivo, dopo la (momentanea) vittoria di Mediobanca su Caltagirone per il controllo di Generali. Ma è solo una battaglia mentre i contendenti affilano le armi. Mediobanca ha lanciato un’offerta pubblica di scambio sul 100% di Banca Generali in cambio della controllata, con un consiglio straordinario che si è tenuto domenica. In concreto – si legge in una nota diffusa dell’istituto – l’operazione comporta per Mediobanca la cessione della partecipazione in Generali ed il simultaneo investimento in Banca Generali, per 6,3miliardi. L’aggregazione – spiega Piazzetta Cuccia – consente “l’evoluzione del rapporto tra Mediobanca e Generali che da finanziario si trasforma in una forte partnership industriale”. Il 13,1 per cento delle azioni – una quota puramente finanziaria – lascerebbe il posto ad una vera e propria alleanza industriale. L’operazione trasforma “il gruppo Mediobanca in un leader nel Wealth Management con attivi in gestione per 210 miliardi, ricavi per 2 miliardi e capacità di crescita per oltre 15 miliardi annui”. In questo modo, la banca guidata da Alberto Nagel alza le difese contro l’Offerta pubblica di scambio del Monte dei Paschi di Siena. Una mossa apprezzata dal mercato: i titoli di Mediobanca e Banca Generali sono subito saliti. Il minimo di adesione per l’efficacia dell’offerta è stato fissato nel 50% del capitale più un’azione. Sul Fatto di domani vi racconteremo un nuovo capitolo delle guerra al vertice della finanza italiana, con il governo pronto a giocare la carta della golden power. LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE Guerra Israele-Hamas, Tel Aviv rifiuta proposta dei fondamentalisti per una tregua di 5 anni in cambio degli ostaggi. Un “alto funzionario” israeliano ha comunicato che lo Stato ebraico intende rifiutare la proposta di Hamas per un cessate il fuoco di cinque anni, in cambio del rilascio di tutti gli ostaggi ancora nelle sue mani, la maggior parte dei quali catturati in seguito al massacro del 7 ottobre. Secondo la fonte, si tratta di una iniziativa che è finalizzata solo a permettere ad Hamas di riorganizzarsi e “continuare la sua guerra contro lo Stato di Israele con maggiore intensità”. Nel frattempo, il conflitto prosegue: dal 18 marzo l’Idf ha ripreso l’offensiva, secondo fonti palestinesi ci sono stati 27 morti nella Striscia nelle ultime ore. Blackout in Spagna, Francia e Portogallo. Tra le possibili cause, un raro evento atmosferico. Una maxi interruzione di energia elettrica intorno a mezzogiorno ha lasciato al buio tutta la Spagna e il Portogallo e una parte della Francia meridionale. Si sono fermati aeroporti, trasporti ferroviari e locali, centrali nucleari, industrie, la rete di comunicazioni. Evacuate le metropolitane di Madrid, gli ospedali sono andati avanti grazie ai generatori. Il governo Sanchez ha convocato una riunione d’urgenza per capire cos’è successo, le autorità spagnole hanno chiesto ai cittadini di restare a casa. Ci vorrà ancora qualche ora per ripristinare la rete elettrica. Tra le possibili cause, si parla di un raro fenomeno atmosferico: le estreme variazioni di temperatura all’interno del Paese avrebbero provocato fluttuazioni anomale nelle linee ad altissima tensione . Tre morti a Monreale, per il pm c’è stata una “furiosa aggressione” da parte di almeno cinque persone. Al momento in manette è finito Salvatore Calvaruso, 19 anni, che prima ha confessato e poi ha deciso di non proseguire le sue dichiarazioni dinanzi al magistrato. Gli investigatori ritengono che non sia solo lui il responsabile dell’uccisione di Andrea Miceli, Massimo Pirozzo e Salvatore Turdo. Il gruppo di fuoco era formato da almeno 5 persone e i proiettili esplosi sono stati oltre 20. Quella di Monreale, per il pubblico ministero Felice De Benedittis è stata una “furiosa aggressione” con colpi sparati “sulla folla di circa 100 persone”. |
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