giovedì 5 marzo 2020

L’arroganza (e l’ipocrisia) delle multinazionali del gas e del petrolio di Alessandro Giannì

https://www.greenpeace.org/italy/storia/7014/larroganza-e-lipocrisia-delle-multinazionali-del-gas-e-del-petrolio/
Transocean era sconosciuta ai più fino al 20 aprile 2010. Quel giorno, operando sul pozzo Macondo (Golfo del Messico) per conto di British Petroleum (BP), si fece conoscere al mondo con il botto spettacolare della sua piattaforma di trivellazione Deepwater Ocean: 11 morti e 17 feriti, e poco meno di 2 mila chilometri quadrati di mare inquinato da almeno 680 mila tonnellate di petrolio.
Adesso, Transocean ha trovato un’altra occasione per finire in prima pagina: di fatto, vuole cancellare Greenpeace. Almeno nel Regno Unito. La magnifica accoppiata Transocean/BP si è rimaterializzata l’anno scorso al largo delle coste scozzesi, per trivellare i fondali del Mare del Nord.
GREENPEACE.ORG
Il mondo ha conosciuto Transocean per il terribile incidente alla Deepwater Ocean nel 2010. Oggi Transocean vuole fermare e zittire la protesta di Greenpeace

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