Se riusciamo a
spingere i cittadini
a rimediare da soli,
avremo più risorse
per affrontare
i casi più eclatanti
ROSSELLA ORLANDI *
aro Stefano Feltri, ho letto il
suo commento sul mio editoriale
pubblicato sulla rivista
interna dell’Agenzia delle
Entrate. Su alcuni punti siamo
in totale accordo: l’e s i g e nza
di abbandonare gli atteggiamenti
esclusivamente
“au t or i ta t iv i ” dei funzionari
del fisco e la considerazione
che i cittadini, nella
maggioranza dei casi, sono
in buona fede, anche quando
commettono un errore.
Sono altrettanto d’acc ordo
che l’evasione è molto
diffusa e non si può imputare
solo ad alcune tipologie
di contribuenti e che
tutti dovremmo fare la
nostra parte.
Il suo intervento si
chiude poi con una esortazione
a non dimenticare quei cittadini
che le tasse le pagano
tutte. Ho trascorso troppo
tempo, circa 30 anni, a rincorrere
gli evasori fiscali, per non
sapere che c’è una grande parte
di cittadini che le tasse le
pagano regolarmente e vorrebbero
che tutti si comportassero
allo stesso modo. Ma
occorre affrontare l’eno rme
problema dell’evasione fiscale
con approcci diversi a seconda
del fenomeno che si
vuole combattere.
CI SONO COLORO
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