(ANSA) - ROMA, 31 MAG - Anche se si trovano a volare in aree vicine a campi di mais e soia, le api raccolgono la maggior parte del polline da altri tipi di pianta, e quel polline è costantemente inquinato, durante tutta la stagione, da pesticidi agricoli e urbani. A dirlo è uno studio della Purdue University che non assolve le sostanze chimiche impiegate in agricoltura, ma chiama in causa anche quelle usate dai cittadini, a cominciare dagli insetticidi.
I ricercatori hanno esaminato il polline raccolto dalle api mellifere nell'arco di 16 settimane. Tale polline, proveniente da una trentina di famiglie di piante diverse, è risultato contenere residui di un numero "impressionante" di pesticidi che abbracciano nove classi di sostanze chimiche. Non mancano i neonicotinoidi, pesticidi usati nelle colture di mais e soia che sono tossici per le api, ma le concentrazioni più alte sono di piretroidi. Si tratta di insetticidi che si trovano dove tendono a stare le api, e cioè vicino a case e giardini con una grande varietà di piante in fiore.
In altri termini, non sono solo gli agricoltori a minacciare le api, ma anche i proprietari di case e chi si occupa di gestire il verde pubblico. "Se i cittadini hanno a cuore le api, devono usare gli insetticidi sono quando sono strettamente necessari, perché le api entrano in contatto con queste sostanze", spiegano i ricercatori.
Gli esperti hanno trovato 29 pesticidi nei prati, 29 nei campi agricoli trattati e 31 nei campi non trattati. "I risultati mostrano che le api sono cronicamente esposte a numerose sostanze chimiche per tutta la stagione - sottolineano gli studiosi - rendendo i pesticidi un importante fattore di stress a lungo termine per questi insetti". (ANSA).
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I ricercatori hanno esaminato il polline raccolto dalle api mellifere nell'arco di 16 settimane. Tale polline, proveniente da una trentina di famiglie di piante diverse, è risultato contenere residui di un numero "impressionante" di pesticidi che abbracciano nove classi di sostanze chimiche. Non mancano i neonicotinoidi, pesticidi usati nelle colture di mais e soia che sono tossici per le api, ma le concentrazioni più alte sono di piretroidi. Si tratta di insetticidi che si trovano dove tendono a stare le api, e cioè vicino a case e giardini con una grande varietà di piante in fiore.
In altri termini, non sono solo gli agricoltori a minacciare le api, ma anche i proprietari di case e chi si occupa di gestire il verde pubblico. "Se i cittadini hanno a cuore le api, devono usare gli insetticidi sono quando sono strettamente necessari, perché le api entrano in contatto con queste sostanze", spiegano i ricercatori.
Gli esperti hanno trovato 29 pesticidi nei prati, 29 nei campi agricoli trattati e 31 nei campi non trattati. "I risultati mostrano che le api sono cronicamente esposte a numerose sostanze chimiche per tutta la stagione - sottolineano gli studiosi - rendendo i pesticidi un importante fattore di stress a lungo termine per questi insetti". (ANSA).
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