"Indotto, inclusione sociale e tutela ambientale": le ciclovie "sono un'opportunità d'oro per cui il Paese non può più aspettare". Solo la VenTo, la ciclovia sull'asse Venezia Torino "porterebbe un indotto di 100 milioni di euro l'anno e 2.000 nuovi posti di lavoro". Poi l'appello, una provocazione mista alla speranza per cui "l'accordo tra le Regioni per il via libera alla fase di progettazione preliminare della VenTo possa arrivare il 5 giugno, Giornata Mondiale dell'Ambiente". E' quanto emerso nel corso di 'VenTo: La rivoluzione leggera a colpi di pedale', incontro organizzato dal Corpo forestale dello Stato (CFS) e dal Politecnico di Milano, Dipartimento di Architettura e Studi urbani, promotore del progetto VenTo, che si è tenuto presso la sede del CFS di Roma.
La VenTo collegherebbe Venezia a Torino, passando da Milano, Piacenza, Parma e Ferrara costeggiando il Po per 679 km tra parchi e aree protette, "esempio di una ciclovia interregionale - spiega Paolo Pileri, professore di progettazione e pianificazione urbanistica del politecnico di Milano - che coinvolgerebbe 10.000 aziende agricole tra Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna". Secondo Pileri "dopo l'ok del Governo e i fondi previsti nella legge di stabilità 2016, le Regioni interessate sono vicine ad una firma per il via libera alla fase di progettazione preliminare forse già il prossimo mese".
Giorgio Deligios, Vice questore aggiunto CFS in Lombardia che ha organizzato un servizio in bici di tutela per aree protette, ricorda che "il controllo delle aste fluviali è fondamentale anche per evitare il degrado ambientale dovuto all'abbandono dei territori che con VenTo sarebbero recuperati".
La VenTo, ribadisce Pileri "è l'esempio di come investire sulla ciclabilità sia economico: costa 80 milioni di euro come 2 km di autostrada" oltre ad essere "ecosostenibile, amica di turismo e lavoro"; "le ciclovie" conclude "sono una risorsa per cui oltre agli investimenti serve una rivoluzione culturale che parta dalla politica e dalle istituzioni".
La VenTo collegherebbe Venezia a Torino, passando da Milano, Piacenza, Parma e Ferrara costeggiando il Po per 679 km tra parchi e aree protette, "esempio di una ciclovia interregionale - spiega Paolo Pileri, professore di progettazione e pianificazione urbanistica del politecnico di Milano - che coinvolgerebbe 10.000 aziende agricole tra Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna". Secondo Pileri "dopo l'ok del Governo e i fondi previsti nella legge di stabilità 2016, le Regioni interessate sono vicine ad una firma per il via libera alla fase di progettazione preliminare forse già il prossimo mese".
Giorgio Deligios, Vice questore aggiunto CFS in Lombardia che ha organizzato un servizio in bici di tutela per aree protette, ricorda che "il controllo delle aste fluviali è fondamentale anche per evitare il degrado ambientale dovuto all'abbandono dei territori che con VenTo sarebbero recuperati".
La VenTo, ribadisce Pileri "è l'esempio di come investire sulla ciclabilità sia economico: costa 80 milioni di euro come 2 km di autostrada" oltre ad essere "ecosostenibile, amica di turismo e lavoro"; "le ciclovie" conclude "sono una risorsa per cui oltre agli investimenti serve una rivoluzione culturale che parta dalla politica e dalle istituzioni".
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