domenica 10 aprile 2011
Pontinia, 30 centrali sul quotidiano Terra
Pontinia (LT) i progetti di 30 centrali elettriche
Pontinia è una delle “città di fondazione” realizzata nel periodo fascista (fondata 18/12/1935) recuperando il terreno dalla palude pontina tra le colline dei Lepini e il Parco Nazionale del Circeo. Ha una vasta area nel consorzio per lo sviluppo industriale cui ha aderito negli anni '70 cedendo i terreni migliori per l'industria con una sorta di fallimento occupando, dopo 40 anni, circa 1/3 dell'area. Diventava quindi terreno di conquista per i progetti peggiori. Nell'area di una delle tante aziende nate e fallite nel giro di poco tempo è stata ricavata un'industria per l'impianto di compostaggio, contestato e chiuso più volte in seguito al pessimo odore e alle analisi dei vari enti competenti. Sono stati trovati vari tipi di metalli e sostanze che con il compost non hanno nulla a che vedere. Nell'area di Mazzocchio, secondo il rapporto ecomafia del 1998 era stata oggetto di
una discarica di rifiuti tossici. Nel 2002 è stato avanzato il progetto della centrale a turbogas da 400 MW che dopo vari passaggi è ora dell'Acea Electrabel Produzione spa. Poi nel 2004 è arrivato il progetto della centrale a biomasse di 20 MW, quindi nel 2010 altre 2 centrali a biomasse. Una di queste prevedeva l'uso dell'olio di palma (proveniente dalla deforestazione illegale) ed è stata camuffata nel sito della Provincia di Latina (per la conferenza dei servizi per l'approvazione del progetto) come “impianto fotovoltaico”. A Pontinia, poco più di 14 mila abitanti, l'economia è ancora legata all'agricoltura di qualità. Purtroppo l'amministrazione comunale ha destinato oltre 200 ha di terreni agricoli agli impianti fotovoltaici a terra (da 4 a 10 ha). Dal 2008 al 2011 ne sono stati presentati 26. Se volessimo invece destinare, per esempio, il 10% della superficie destinata dal PRG alla zona edificabile (cioè i tetti dei fabbricati senza ulteriore consumo del territorio), per installare impianti fotovoltaici, avremmo l'energia elettrica che oggi viene consumata nell'intero comune per uso domestico e assimilato. L'amministrazione comunale di Pontinia dal 2006 si oppone alle centrali elettriche a turbogas e a biomasse. Le motivazioni sono diverse: aumentano le emissioni in atmosfera che si dovrebbero invece ridurre, il Lazio già oggi produce il doppio dell'energia che consuma. L'immissione di diossina, nanoparticelle, vari prodotti cancerogeni (benzene, benzo(a)pirene) oltre che per la salute è dannosa all'agricoltura di qualità che si vorrebbe promuovere. Pontinia, secondo i dati scientifici, è al vertice della provincia per i tumori e le malattie dell'apparato respiratorio femminile e il distretto di Latina (che comprende anche Pontinia e Sermoneta) è il primo per i tumori maschili. In merito ai danni delle centrali a biomasse c'è stato lo studio del Professor Federico Valerio responsabile del servizio di Chimica ambientale all' Ist di Genova a conferma della tesi di Pontinia. Senza contare il fallimento della filiera delle biomasse. Le prossime elezioni la destra per le centrali, la sinistra contro.
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