domenica 2 giugno 2013

senza soldi l'autostrada Roma Latina: è diventata una barzelletta

qualcuno ha creduto veramente alla realizzazione dell'autostrada Roma Latina? I soldi non ci sono mai stati o meglio c'erano 1.111 di euro nel 2001 sembrano siano spariti tra consulenze, progettazione, costituzioni di società, carotaggi (in posti diversi dal tracciato) nell'era regionale di Storace. Ormai è evidente a tutti che è l'ennesima favola alias presa per i fondelli a cittadini ed elettori. Con molto meno si dovevano mettere in sicurezza le strade, chiudere la buche, eliminare ostacoli e pericoli, realizzare rotatorie. Nella provincia senza memoria qualcuno ricorderà lo spreco dell'impianto semaforico tra SR 148 /via del piccarello - via Piscina scura dopo circa un anno sostituito da una rotatoria. Ma anche la boutade del sottopasso da Borgo Piave a Borgo Isonzo dove l'autostrada doveva passare sottoterra in un'area non adatta e i geologi che ridono ancora della scemenza. Per non parlare il piano del traffico: centinaia di migliai di euro che dovevano risolvere i problemi stradali. Qualcuno ne ricorda il progetto, i dati? tanti soldi buttati dei cittadini inutilmente che dovevano essere spesi invece per la messa in sicurezza delle strade. Come fa ad essere credibile un'amministrazione che vuole l'autostrada e non riesce a chiudere le buche? oppure a svolgere un trasporto pubblico degno di un paese civile? che si fa ridere dietro presentando una metropolitana quando è bastato un ragazzino a smascherare il re nudo con un "ma è un filobus"... http://www.latina-oggi.it/public/newspaper/read/hash/daec3615acd3c5d5e7710733466a38eb L’ennesimo stop Il Cipe tiene fermi 468 milioni PIU’ che di maledizione, sarebbe corretto parlare di barzelletta. Sì perché la RomaLatina (e il suo allegato più celebre, la Bretella CisternaValmontone) hanno subito l’ennesima battuta d’arresto. Il Cipe, il comitato interministeriale per l’economia, non ha infatti concesso alla Regione Lazio i 468 milioni di euro necessari per avviare i cantieri. La magistratura contabile aveva respinto la delibera del Cipe per la mancanza dei requisiti patrimoniali delle società concessionarie. Il 29 gennaio scorso, però, il Consiglio di Stato ha detto che il progetto si può fare e ha dato ragione alla società Autostrade del Lazio, ponendo così fine ai contenziosi con l'Arcea. «Siamo preoccupati, anzi direi allarmati - sottolinea Fabio Refrigeri, assessore alle Infrastrutture della Regione -. In un momento così difficile per l'economia, tenere fermi in un cassetto 468 milioni di euro stanziati dal Cipe è una follia. Mi auguro che gli ultimi problemi si risolvano in fretta - sottolinea Refrigeri - e che si possano aprire presto i cantieri». Sui tempi, meglio non azzardare p r ev i s i o n i . Il progetto dovrebbe costare oggi 2 miliardi e 730 milioni per costruire 99 chilometri della Roma-Latina più altri 33 della Cisterna-Valmontone e 46 di tratti complementari: in pratica 30 milioni a chilometro. In pratica adesso si attende solo il via libera del Cipe allo stanziamento dei soldi. A quel punto, partirebbero le gare d’appalto per la realizzazione. Ma è chiaro che il tempo perso fino a oggi continua a essere un vero e proprio macigno sulla effettiva concretizzazione del progetto. La Roma Latina è decisamente l’infrastruttura più importante che il territorio provinciale attende da anni. Da tempo si parla di questa grande opera, ma alla fine i fatti si sono sempre arenati sullo scontro politico e contro il continuo cambio di progetti in corsa. Dal Corridoio tirrenico meridionale dell’era Storace, che proponeva un mega c ol l egam e nt o col sud della Provincia, siamo arrivati a all’autostrada Roma-Latina, metà del percorso, ma indispensabile a superare l’attuale Pontina, tra le strade più pericolose d’Italia. L’attuale assessore regionale Refrigeri ha sottolineato come «in questa fase, tenere bloccati quei fondi, è una follia», riferendosi ai soldi attualmente in mano al Cipe. Del resto un mega cantiere come quello della Superpontina potrebbe essere un volano inestimabile per l’e conom ia. Secondo le previsioni, darebbe lavoro a 8mila persone. Tonj Ortoleva

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