lunedì 24 giugno 2013
centrali a biogas e biomasse troppi rischi serio impatto ambientale
Ancora dubbi sugli impianti da realizzare nella piana di Maenza
Biomasse, troppi rischi
Antonietta Pagani: «Un serio impatto ambientale»
DUBBI sugli impianti di
biomasse da realizzare nella
piana di Maenza vengono
espressi da Antonietta Pagani, ambientalista ed ecologista di Sermoneta. Nella
sue riflessione sulla infuocata tematica che vede contrapposti i comitati cittadini
del sì e del no, la stessa
porta anche il contributo di
Sel.
A un'attenta analisi esisterebbe un serio impatto ambientale, secondo la Pagani.
E sarebbe eccessivo il consumo di suolo pubblico;
verrebbero costruiti dei vasconi di cemento per l'alimentazione e la combustione degli indotti oltre alla
messa in opera di grandi
silos. Sarebbero sfruttati
300 ettari di terreno a coltivazione di mais insilato per
la combustione; sarebbero
lavorate e pressurizzate nei
silos masse di liquami, letame, scarti organici vari e
liquidi reflui con il mais,
con la formazione certa di
percolato e quindi di arsenico, noto agente chimico
cancerogeno di categoria 1,
che potrebbe inquinare le
falde idriche sottostanti e
della emissione certa dal
processo di bruciatura/combustione di fumi e polveri
sottili
Esiste peraltro - fa notare
ancora la Pagani - un centro
abitato e dei vincoli paesaggistici-architettonici e storico-artistici che ne vietano
l'utilizzo in tal senso. Il che
comporterebbe la necessità-
di verificare Piano regolatore generale e Ptpr, in quanto
l'area si configurebbe come
sito di interesse regionale.
Da considerare anche il
piano per la zonizzazione
industriale e i corsi d'acqua
vicini, con strade inadatte al
traffico di mezzi pesanti per
il trasporto urbano dei materiali sucitati. E da monitorare infine la formazione di
odori sgradevoli e la produzione di acido solfidrico
dall'odore più che pungente
e persistente, oltre ad essere
agente nocivo e inquinante.M.P. http://www.latina-oggi.it/public/newspaper/read/hash/89c063c41854219f692825f5c762fdba
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