domenica 16 giugno 2013

discarica di Borgo Montello tra bonifica e ampliamento

Venerdì mattina dopo una serie di richieste giornaliere che si ripetevano da quasi un mese dei cittadini di Borgo Montello in via Monfalcone che chiedevano di essere ricevuti per rappresentare la violenza privata dalla esalazioni moleste provenienti dalla discarica, sono stati ricevuti dal sindaco e vice sindaco. I due massimi e autorevole esponenti dell'amministrazione comunale che stanno portando avanti il loro impegno di ridare dignità al territorio di Borgo Montello, dopo la delibera di perimetrazione del 28 dicembre 2012, hanno consegnato in anteprima copia della determinazione che segna l'inizio della seconda parte delle attività amministrative per gli atti della delibera di variante urbanistica. Con grande merito e riconoscenza verso Di Giorgi e Cirilli da parte dei cittadini del Montello per la determina (vedere http://www.comune.latina.it/index.php?action=a&id=9815) La delibera del 28 dicembre è stata impugnata al TAR di Latina (probabilmente solo sulla carta) da una società che infatti non ha chiesto (il deposito del ricorso è del 4 marzo) la fissazione dell'udienza (vedere http://www.giustizia-amministrativa.it/WEBY2K/DettaglioRicorso.asp?val=201300174). Analogamente anche la seconda società ha impugnato la stessa delibera, anche questa volta nessuna richiesta di udienza e probabilmente il ricorso è fuori termine essendo stato presentato il 16.4.13 (vedere http://www.giustizia-amministrativa.it/WEBY2K/DettaglioRicorso.asp?val=201300286). Intanto i cittadini proseguono nella loro azione di costituzione di parte civile nel processo presso il tribunale di Latina hanno richiesto l'accesso agli atti per altri documenti. La preoccupazione per i cittadini è per l'ennesimo tentativo del governo di speculazione, consumo e aggressione del territorio, ma anche di ridurre ancora i diritti civili e sociali delle persone a favore dello strapotere delle aziende inquinanti. Infatti nel "decreto del fare" oltre all'ennesimo tentativo di favorire l'inquinamento dell'Ilva, ci sono meno vincoli per le bonifiche e la deregulation su autorizzazione per il trattamento e smaltimento dei rifiuti. Insomma dopo i decreti illegittimi sulla discarica (nel senso che non rispettavano tra l'altro le distanze delle discariche dalla case), dopo le AIA e autorizzazioni con prescrizioni che probabilmente non vengono rispettate (anche perchè altrimenti non si spiegherebbero le emissioni moleste per fermare le quali non si hanno notizie nè di controlli nè di atti amministrativi concreti). Infatti a proposito della bozza circolata del decreto del fare: “qua - lora si dimostri che, nonostante l’applicazione delle migliori tecnologie disponibili a costi sopportabili e a ridotto impatto ambientale, non sia possibile la rimozione delle fonti”. Se proprio non si può fare, insomma, facciamo quel che si può. STABILITO il principio, si passa alla fase operativa emendando l’articolo 242: si dà un’accelerata alla presentazione dei progetti per le bonifiche e alla fase realizzativa, in un comma in cui si parla di “siti contaminati con attività in esercizio” si espunge il passaggio in cui si fa riferimento alla “cessazione delle attività” (non sia mai) e infine - siccome la bonifica non si sa quando comincia, ma l’acciaio serve subito - viene inventato pure un comma 13 bis: “Nei siti contaminati, in attesa degli interventi di bonifica e di riparazione del danno ambientale, possono essere effettuati tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria". E secondo il presidente nazionale dei verdi Bonelli, in tutto questo ci sarebbe la mano del cittadino onorario di Latina ed ex ministro Clini... Dove sono finiti i finti comitati dello scorso gennaio in favore del territorio di Borgo Montello? Ancora una volta i cittadini che abitano nei dintorni della discarica si dovranno difendere da soli?

decreto del fare truccato salva Ilva meno vincoli per bonifiche e deregulation autorizzazione rifiuti

“DECRETO DEL FARE” T R U C C AT O : C’È UN ARTICOLO SALVA-ILVA LA BOZZA DELLA LEGGE PREVEDE L’ALLENTAMENTO DEI VINCOLI SULLE BONIFICHE, MA ANCHE PER AUTORIZZAZIONI E RIFIUTI DEREGULAT ION Le Soprintendenze non avranno più voce in capitolo per le concessioni ai privati Bonelli: “Qui vedo la mano di Clini”Il fatto quotidiano 13 giugno 2013 di Marco Palombi LIn Italia la burocrazia è soffocante, lo dicono tutti, quindi bisogna semplificare. Roberto Calderoli bruciava le leggi, come si ricorderà, Corrado Passera sfornava un ddl a semestre, ora pure Enrico Letta sta preparando per il Consiglio dei ministri di questa settimana il suo testo per rendere più facile la vita a cittadini e imprese. Soprattutto ad una, per la verità, che sta a Taranto. D’al - tronde il nostro corpus giuridico è così vasto che era facilmente prevedibile: uno fa una legge ad aziendam e scopre che gliene serve un’altra e un’altra ancora e un’altra ancora. L’obiet - tivo è sempre lo stesso: tenere aperti gli impianti mentre si realizza – o quando e se – la messa in sicurezza ambientale. Sterilizzato il sequestro della fabbrica, sterilizzato quello dei prodotti e infine quello dei soldi, ora serve che la faccenda non si ripeta durante il commissariamento: quindi si procede – almeno nella bozza di ddl di cui Il Fatto quotidiano è in possesso - a qualche bella modifica al Codice ambientale, che era finora rimasto intonso. All’articolo 240, per dire, si legge che la “messa in sicurezza permanente” è “degli interventi atti a isolare in modo definitivo le fonti inquinanti rispetto alle matrici ambientali circostanti e a garantire un elevato e definitivo livello di sicurezza per le persone e per l'ambiente”. Ci sarebbe un punto, ma la bozza invece aggiunge una virgola e dopo una frase che cambia di senso all’intero periodo: “qua - lora si dimostri che, nonostante l’applicazione delle migliori tecnologie disponibili a costi sopportabili e a ridotto impatto ambientale, non sia possibile la rimozione delle fonti”. Se proprio non si può fare, insomma, facciamo quel che si può. STABILITO il principio, si passa alla fase operativa emendando l’articolo 242: si dà un’accelerata alla presentazione dei progetti per le bonifiche e alla fase realizzativa, in un comma in cui si parla di “siti contaminati con attività in esercizio” si espunge il passaggio in cui si fa riferimento alla “cessazione delle attività” (non sia mai) e infine - siccome la bonifica non si sa quando comincia, ma l’acciaio serve subito - viene inventato pure un comma 13 bis: “Nei siti contaminati, in attesa degli interventi di bonifica e di riparazione del danno ambientale, possono essere effettuati tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di Queste, purtroppo, non sono le uniche semplificazioni di questo ddl che – se approvate - finirebbero per indebolire la tutela dell’ambiente. Ad esempio, c’è la sostanziale estromissione delle Soprintendenze sul controllo dei beni sottoposti a vincolo paesistico: la concessione a privati sarà stabilita dal ministero e anche per il rilascio del parere sulle eventuali modifiche – che già il governo Berlusconi aveva reso “non vincolante” – vengono dimezzati i tempi (da 90 a 45 giorni) lasciando campo libero alle regioni. E ancora: la bozza estende la cosiddetta Scia (segnalazione certificata di inizio attività) – una procedura più snella della Dichiarazione di inizio attività - anche a interventi di ristrutturazione edilizia abbastanza pesanti, compresi quelli in cui si butta giù un immobile danneggiato per realizzarne uno diverso. Oltre a tagliare sostanziosamente i tempi per le varie forme di valutazione di impatto ambientale, infine, questa bozza di ddl provvede pure a sottoporre le cosiddette “acque emunte” – all’ingrosso le falde inquinate – al regime degli scarichi industriali anziché a quello più rigido sui rifiuti. “A QUEL che ho potuto vedere – dice Angelo Bonelli, leader dei Verdi – si tratta della solita deregulation che legge ideologicamente la tutela ambientale come un freno allo sviluppo, un’impo - stazione che non esiste più in nessun altro paese d’Europa. Diciamo così: in questo e nei continui riferimenti alla ‘sostenibi - lità economica’, vedo la mano dell’ex ministro Clini (oggi tornato direttore generale del ministero dell’Ambiente, ndr)”.

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