sabato 12 maggio 2012
Pontinia, fabbriche abbandonate, ex Hilme e Mira Lanza
PONTINIA, NON PARTE LA RIQUALIFICAZIONE PER L’HILME E LA MIRA LANZA
Fabbriche abbandonate:
c’era una volta l’industria
«VERBA volant scripta rimanent
». Un vecchio detto latino
recitava proprio così: le parole
presto si dimenticano invece
le pagine scritte rimangono. E
sono proprio le parole scritte a
rendere tracciabili le promesse
fatte durante la campagna
elettorale. Pontinia, come
molte altre città, ha il problema
dei «buchi neri». Vecchie
costruzioni, fabbriche, industrie
e terreni in cui il comune
più esercitare il suo potere e
che invece rimangono abbandonate
e dismesse. Di esempi
ce ne sono moltissimi e si va
da proprietà interamente comunali,
a terreni divisi tra privati
e comune,
per finire con
edifici storici
che il comune
dovrebbe acquisire
per poterli
poi rimettere
a nuovo.
Nel programma
della lista
Tom b o l i l l o
emerge chiara
la volontà di
c a n c e l l a r e
l ’ o b b r o b r i o
centrale della
ex Hilme e farne un punto
vendita a km zero dei prodotti
agricoli locali. Bell’idea, peccato
che, ad oggi, nulla è stato
fatto in questo senso. Oltre a
ciò, sempre nel programma
quinquennale, si accenna
all’acquisto completo del sito
industriale centrale alla città
diventato il luogo della tragica
morte di Marco Evangelista .
L’altro buco nero in attesa di
ristrutturazione è rappresentato
dall’ex Arcobaleno dove
dovrebbe essere realizzata
un’isola ecologica. Ex Hilme,
ex Arcobaleno e, naturalmente,
ex Miralanza. L’u l t im a
opera resta in attesa di soldi
per far partire il progetto mega
store, di cui sembra essersi
persa traccia. La lista di Ex siti
industriali non finisce qui.
L’attuale maggioranza, infatti,
aveva scritto che avrebbe
riqualificato la stazione di Posta
Romana a Mesa e la tomba
di Clesippo. Per finire la lista
dei sogni c’era l’intenzione di
acquistare un podere Onc per
adibirlo a Casa-Museo da inserire
nel percorso museale.
Per adesso nulla si è fatto per
acquistare un podere Onc anzi,
con un atto ufficiale, contestato
duramente dalle associazioni
e dall’opposizione, si è
cercato di togliere il vincolo
alle vecchie costruzioni risalenti
alla bonifica. Le campagne
elettorali passano e difficilmente
rimane tutto nella
mente dei cittadini. Ogni tanto,
però, resta utile scrivere i
propri obiettivi per poter lavorare
meglio e poterli trasformare
in realtà.TRA i lavori di recupero
programmati sotto elezioni
anche quelli per
l’acquisizione di un casale
di bonifica per farne
un polo museale. L’uni -
co momento in cui si era
tornati a parlare delle
strutture ex Onc era
quello inerenti l’aboli -
zione dei vincoli per la
ristrutturazione e quindi
il rifacimento dei casali.
Riccardo A. Colabattista http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc5de0beec8/pag26sabaudia.pdf
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