domenica 7 maggio 2017

ennesima moria di pesci a Sabaudia nei canali di collegamento tra lago e mare, cosa è stato fatto da febbraio?

Continua in modo impressionante l'aggressione al nostro territorio che arriva dai veleni del mare, dei canali, dei fiumi, del sottosuolo e anche dall'aria. Il delicato ecosistema del parco nazionale del Circeo anzichè essere opportunità professionali, economico, sociali attraverso un'armonica gestione con capacità di attrazione turistica di quelità e virtuosa con approfondimenti scientifici viene vista da poche persone senza scrupoli un ostacolo alla cementificazione o comunque preda di speculazioni antistoriche. Dopo il tentativo di privatizzare una vasta area nella zona di Sant'Andrea (vedere http://pontiniaecologia.blogspot.it/2016/12/parco-circeo-pantani-dinferno-ecco-chi.html) sono continuati negli anni i problemi ambientali del Lago di Paola anche per l'eccessiva quantità di fitofarmaci come riportato dall'Ispra (vedere http://www.ilcaffe.tv/articolo/24446/pesticidi-inquinanti-nelle-acque-pontine) e come segnalato in un comunicato congiunto con Angelo Bonelli dell'esecutivo nazionale dei verdi. Allora chiedevamo l'intervento della procura ma anche un coordinamento dei vari enti competenti, della Fondazione degli eredi Scalfati per evitare che si verificassero ulteriormente fenomeni di inquinamento, mancanza di ossigenazione e altri fenomeni che potessero mettere a rischio il prezioso ecosistema.
Invece la tragica notizia con la morte di ogni forma di vita nei canali di collegamento tra lago e mare evidenzia che ancora una volta siamo arrivati tardi per evitare questa tragedia.
L'estate è prossima e con essa aumenteranno la pressione antropica ed è urgente fare quello che chiedevamo 3 mesi e che non è stato fatto oppure è da attuare in pratica oltre che sulla carta con il coordinamento attivo dei vari soggetti e sopratutto l'intervento di prevenzione.


questo era il comunicato di febbraio (http://pontiniaecologia.blogspot.it/2017/02/ambiente-e-inquinamento-nel-lago-di.html) (http://www.latinacorriere.it/2017/02/09/sabaudia-lago-paola-inquinato-libralato-bonelli-dei-verdi-intervenga-la-procura/)
Un lago (di Paola ) di guai nel parco nazionale del Circeo
E’ sicuramente il lago più grande che risulta ancora essere privato dopo alcune sentenze (probabilmente superate) che hanno fatto giurisprudenza in Italia. E’ il simbolo, insieme al promontorio del Circeo, al picco di Circe, alle grotte del Guattari del Parco nazionale del Circeo. Storia, miti e leggende in uno scenario naturale incantevole dal destino ancora incerto per la solita pluri competenza di Enti che spesso significa non decidere nulla. Qualche genio ci voleva fare un ha di pannelli fotovoltaici galleggianti posati sull’acqua, un altro, un certo Raffaele Marra, privatizzare una parte di area protetta vicina al lago, per decine di ha, con forse l’unico poligono di tiro in area protetta, certamente da delocalizzare. Tra tante incertezze rimane un periodico inquinamento e la manifestazione di questo, a seconda dei periodi dell’anno, che vanno dalla schiuma bianca, alla moria dei pesci sia nel canale Romano (che collega il lago al mare tirreno), sia nel lago anche con presenza di rifiuti nel mare. Dalle cronache pare che l’altra certezza siano, tra le cause dell’inquinamento nel lago di Paola (nel centro di Sabaudia) lo scarico abusivo o irregolare di case e fabbricati, il conferimento di fitofarmaci, la presenza di tensioattivi, alghe, nitrati provenienti dalle coltivazioni agricole. Di fronte al lago un pessimo caso di privatizzazione della duna mediterranea che impedisce oltre all’accesso, anche la vista e la fruizione della spiaggia. L’altra certezza è che il lago è un bene ambientale notevole, importante e che deve essere un’opportunità sia dal punto di vista sportivo (per le gare di canottaggio anche a livello internazionale), ricreativo, turistico, un ecosistema di notevole interesse scientifico e anche economico con tutte le corrette e sostenibili attività per la fruizione. Di certo solo mettendo intorno ad un tavolo tutti i soggetti, allo scopo di tutelare, valorizzare e salvaguardare il Lago si può pensare di migliorarne la situazione prevenendo questi fenomeni ricorrenti e ciclici, quindi conosciuti e prevedibili. Regione Lazio, provincia di Latina, Parco Nazionale del Circeo, Comune di Sabaudia, fondazione Scalfati, operatori economici, altri enti aventi pertinenza, ex Corpo Forestale dello Stato, associazioni di cittadini e di categoria devono incontrarsi per quello che è lo l’obiettivo comune e condiviso.
In altre parole sembrerebbe, dalle cronache, che sia già presente un censimento degli scarichi regolari o meno, il campionamento degli stessi, la verifica della qualità dei vari affluenti, nonché l’andamento delle quote del mare e del lago, con le relative caratterizzazioni. Se ciò non è stato effettuato oppure qualora fosse da implementare, ciascuno per le proprie competenze, nell’interesse generale da completare entro un breve periodo proprio allo scopo di prevenire ulteriori effetti che possono essere devastanti per la flora e la fauna ma anche di cattivi odori provenienti dal lago allo scopo di migliorarne la fruizione. Angelo Bonelli e Giorgio Libralato verdi 
http://pontiniaecologia.blogspot.it/2016/12/parco-circeo-pantani-dinferno-ecco-chi.html

Parco Circeo Pantani d'Inferno ecco chi ha emesso l'avviso per la privatizzazione (30 dicembre 2012)

L'avviso anomalo per la privatizzazione di 60 ha del Parco nazionale del Circeo (vedere http://verdiecologistipontini.blogspot.it/2012/12/sabaudia-gestione-pantani-dinferno-nel.htmlnella zona del comune diSabaudia nota come Sant'Andrea - Pantani d'Inferno merita senz'altro approfondimenti. Oltre alle evidenti anomalie (vedere http://verdiecologistipontini.blogspot.it/2012/12/richiesta-sospensione-e-chiarimenti.html) che hanno visto intervenire grazie alle nostre segnalazioni prima l'Ente parco del Circeo e poi il locale circolo di Legambiente, sostenendo le nostre tesi è importante capire come possa essere successo o poteva succedere senza il nostro intervento una privatizzazione così importante in una vasta zona a tutela integrale. A tale scopo abbiamo fatto qualche ricerca sull'unica firma su questo contestato avviso ed abbiamo scoperto che: Per i giudici è “inidoneo” a quell’incarico, ma lui continua a stare al suo posto, a percepire il suo lauto stipendio (155 mila euro all’anno) e – nonostante il delicato momento che attraversa l’ente da cui dipende – a reclutare nuovo personale. E’ la singolare storia del direttore del settore “Organizzazione, Personale, Demanio e Patrimonio” della Regione Lazio, Raffaele Marra. La cui nomina, fatta lo scorso anno – insieme a quella di un altro dirigente – direttamente dal governatore, Renata Polverini, era stata già dichiarata dal Tar illegittima. Non una, ma ben due volte: la prima (settembre 2011) perché il bando per “ricercare le nuove figure all’esterno aveva violato i principi di trasparenza, pubblicità e partecipazione nonché dell’obbligo di motivazione”. (vedere articolo completo su http://verdiecologistipontini.blogspot.it/2012/12/lazio-il-dirigente-della-regione-per-il.html e anche su http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/17/lazio-dirigente-della-regione-per-tar-e-inidoneo-ma-valuta-curriculum/384418/). Rischiava di essere un altro aspetto tanto contestato della scandalosa gestione gestione regionale targata Polverini pdl destra e udc di cui sembra se ne scopra una al giorno...


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