VICENDA SURREALE Il costruttore ha finito i soldi pubblici e scrive a Renzi Ma viste le stime gonfiate, l’Ente di Zaia rischia il default
i numeri 89 5 milioni, è il costo iniziale del progetto Pe d e m o n t a n a 2 ,7 miliardi, il costo che ha ra g g i u n to finora l’o p e ra 44 mila veicoli, la stima iniziale del traffico g i o r n a l i e ro, ora si ritiene che sarà un terzo
» GIORGIO MELETTI DAVIDE VECCHI notoche ilcosiddettoproject financing è una delle tecniche più efficaci per rapinare le casse dello Stato. In genere la politica –quando non è mandante o complice – se ne accorge sempre dopo. Il caso della Pedemontana Veneta è dunque inedito. Il governo ha scoperto (forse) in tempo che la nuova arteria da 95 chilometri che dovrebbe collegare le province di Vicenza e Treviso “senza oneri per lo Stato” potrebbe costare ai contribuenti 20 miliardi. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti ha attivato nei giorni scorsi una girandola di frenetiche riunioni per salvare il salvabile. Palazzo Chigi è dovuto intervenire a seguito del totale imbambolamento del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio e di quello dell’Economia Pier Carlo Padoan, per tacere del governatore del Veneto Luca Zaia.
LA STORIA della Pedemontana Veneta sembra un copione per cabarettisti. L’operazione parte nel 2003 con i consueti ingredienti dell’epoca: Legge Obiettivo e project financing. La prima garantisce –secondo l’ideatore Ercole Incalza, il dottor Stranamore dell’appal to – l’esecuzione delle opere con tempi e costi certi. Il secondo è apparentemente geniale: ilcostruttore finanziae costruisce l’autostrada esela ripaga con iproventi del traffico, così lo Stato non ci mette una lira. Storie note. Ma con la Pedemontana Veneta si batte ogni record. Nel 2009 Silvio Berlusconi e Guido Bertolaso decidono che tra Treviso e Vicenza c’è una vera e propria emergenza traffico, tale da imporre un decreto che svincola la Pedemontana dalle già lasche procedure della Legge Obiettivo. Non solo: viene istituito un commissario onnipotente nella persona di Silvano Vernizzi –braccio destro dell’allora governatore GiancarloGalan pericantieri –che diventa nientemeno che “autorità concedente” (nota per i comuni mortali: normalmente l’autorità concedente è il ministero Infrastrutture o l’Anas, minimo una Regione). Vernizzi firma ditutto e di più con il consorzio Sis, vincitore della gara del 2003, for
mato dal costruttore piemonteseMatterino Doglianiedal gruppo spagnolo Sacyr
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