» PAOLA ZANCA La potenza dello streaming e il clamore dei socialli ha scoperti quattrogiorni fa, quando ha superato le 200 mila condivisioni con il video in cui “processa”i dirigenti di Ama, la municipalizzata dei rifiuti. Paola Muraro, fino ad allora, non era fortissima, on line. Profilo Twitter aperto a inizio 2014, l’as sessore all’Ambiente della giunta Raggi aveva pochissimi “interes si ”, escluso quello per questo giornale: è follower dell’associa zionedicui èpresidente,Atia-Iswa Italia; dell’ex sindacodiRoma Ignazio Marino e dell'assessore della suagiunta Estella Marino; di “Nanni”Fiscon, l’ex direttoregenerale diAma travoltoda Mafia Capitale e della Pd Laura Puppato, veneta come lei e membro della commissione Ambiente del Senato. A parte il minimo comune denominatore, l’argomen to “rifiuti”, se dovessimo inquadrare Paola Muraro con questa geografia di relazioni digitali, sarebbe complesso riconoscere in quellaMuraro lastessa cheoggi trancia cosìi legamicol passato: “La responsabilità, degli ultimi vent’anni, è del centrosinistra. Responsabilità totale. Bisognerebbe chiedere i danni”.
ANCHE per questo, fin dalla sua nomina, nei Cinque Stelle si è storto il naso.“È una inceneritorista”, dissero, dopoaver visto la lettera con cui polemizzava con l’ex direttore di Raitre Andrea Vianello, reo di aver trasmesso un documentario allarmista sui danni dei termovalorizzatori. Per 12 anni è stata consulente di Ama, l’azienda contro cui ora punta il dito, la stessa che non le ha rinnovato il contratto. Pochi giorni prima di entrare in giunta ha partecipato
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