Gli amministratori delle città del Frusinate sul piede di guerra contro lo smaltimento di 300 tonnellate di spazzatura al giorno nell’impianto Saf di Colfelice e di altra immondizia nel termovalorizzatore di San Vittore nel Lazio
di Antonio Mariozzi
Insorgono i sindaci ciociari contro l’arrivo dell’immondizia da Roma. No alle 300 tonnellate di spazzatura al giorno nell’impianto Saf di Colfelice e ad altri rifiuti smaltiti nel termovalorizzatore di San Vittore del Lazio, come vorrebbe l’assessora capitolina Paola Muraro, per affrontare l’emergenza nella città eterna. «Non siamo - protestano - la pattumiera di Roma».
Pronti alle barricate
I primi cittadini sono pronti alle barricate: non vogliono le 300 tonnellate d’immondizia al giorno che stanno già arrivando nell’impianto tmb di Colfelice (si dovrebbe andare avanti almeno fino a dicembre), dove si trattano i rifiuti dei 91 comuni della Ciociaria e di quattro del Sud Pontino (Gaeta, Castelforte, Minturno e Spigno Saturnia). Ora in tredici sono sul piede di guerra: hanno formato un coordinamento per provare a fermare l’arrivo della spazzatura dalla Capitale e tutelare il territorio, già alle prese con una difficile situazione ambientale legata ai cattivi odori nella zona. «Basta con i rifiuti da Roma - tuona il sindaco di Colfelice. Bernardo Donfrancesco -, non si può continuare così. Il nostro territorio non può essere martoriato da esalazioni e perdita di percolato sulle strade. Tra l’altro - conclude -, con la nuova autorizzazione integrata ambientale (Aia) a Colfelice potranno essere trattate al massimo 500 tonnellate di rifiuti al giorno. Siamo più che mai decisi a tutelare le nostre popolazioni».
Nuove proteste
Nel «triangolo dei rifiuti», tra Colfelice (impianto tmb), Roccasecca (discarica) e San Vittore del Lazio (termovalorizzatore), si rischiano dunque nuove proteste, come quelle scoppiate in passato, sempre per l’arrivo dei compattatori da Roma. Il sindaco di Roccasecca, Giuseppe Sacco, accusa: «Ancora una volta - dichiara - si vuole speculare sul nostro territorio. Portare altri rifiuti a San Vittore nell’impianto di Acea, azienda di cui detiene la maggioranza il Comune di Roma, significa rispondere solo alla logica del profitto. Non lo permetteremo».
Fi insorge: «Fate attenzione»
Si temono conseguenze per l’ambiente e la salute dei cittadini. Il sindaco di Roccasecca preme anche per la chiusura della discarica. «Da quindici anni - dice - abbiamo una discarica, il cui quarto bacino presto si esaurirà. Dobbiamo fare i conti con i cattivi odori. Bisogna mettere la parola fine pure su questa vicenda. Inoltre, servono investimenti per mettere in sicurezza l’impianto di trattamento meccanico biologico di Colfelice». Al coro di no si uniscono i vertici della Comunità montana valle del Liri, contrari al trasferimento di altri rifiuti da Roma nell’inceneritore di San Vittore. E Forza Italia attacca: «Il sindaco di Roma Virginia Raggi e l’assessore Paola Muraro - ammonisce il consigliere regionale Mario Abbruzzese - non devono far ricadere l’emergenza rifiuti della capitale su altri territori della regione. Stiano attenti ai provvedimenti che prenderanno. Territori come la Ciociaria hanno già dato parecchio su questo tema e le conseguenze le stanno pagando i cittadini sulla propria pelle». La «guerra dei rifiuti» è solo all’inizio. 30 luglio 2016 | 17:28
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Nessun commento:
Posta un commento