lunedì 27 aprile 2015

Taranto, si suona e si balla: è il Primo Maggio di chi resiste


PAESI TUOI a cura di Silvano Rubino
agenda. paesituoi@ gmail.com
LNel suo bel libro dedicato a Taranto e alla
vicenda dell'Ilva, “Venditori di fumo”, Giuliano
Pavone racconta la vicenda di un apecar,
mezzo di trasporto simbolo di un Sud un po'
sgarrupato e arrancante, ma che nella Città dei
due mari è diventato, negli ultimi anni, anche il
simbolo del Comitato “Cittadini e lavoratori liberi
e pensanti”. In pochi anni, nel clima di sfiducia
generalizzata di una città che sembrava
condannata alla rassegnazione, il Comitato è diventato
un punto di riferimento e un catalizzatore
di una voglia di partecipazione
inedita. Il concerto
del Primo Maggio, nato tre anni
fa in concomitanza con
quello romano, ne è uno dei
frutti: di là i sindacati confederali
(sovente accusati di non
rappresentare l'interesse della comunità tarantina),
di qua i cittadini, di là Roma che spesso si
è dimenticata di Taranto, di qua la città che vuole
occuparsi del suo destino. Sul palco, allestito
nel Parco archelogico delle mura greche, sotto la
direzione artistica di Michele Riondino e Roy
Paci, quest'anno saliranno Brunori Sas, Diodato,
Baccini, Andrea Rivera, Roy Paci&Aretuska,
Subsonica, Marlene Kuntz, Caparezza e molti
altri. Prima della musica, però, spazio all'impegno,
con una giornata che partirà alle nove del
mattino: ci sarà Marco Travaglio, per stilare un
resoconto dei sette decreti salva Ilva, e poi tanti
esponenti delle battaglie “dal basso” d'Italia, come
quella contro il ponte sullo Stretto, o contro
il “triangolo della morte” dei petrolchimici siciliani
o quella contro la camorra, combattuta
ad Ercolano. Nel 2014 sono state 100mila le persone
che hanno partecipato. E quest'anno gli
organizzatori se ne aspettano altrettante e molte
di più, a dire con la loro presenza che la rassegnazione
non vince (www.liberiepensanti.it).
il fatto quotidiano 27 aprile 2015

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