domenica 26 aprile 2015

Pontinia elezioni amministrative nel 2016 e il dopo Tombolillo

Tra un anno si vota per il rinnovo del consiglio comunale a Pontinia. Dopo l'amministrazione di destra del 2003 -2005 e l'elezione o nomina di consiglieri o assessori non certo preparati, esperti e che hanno prodotto poco o nulla in tanti cittadini, senza capacità o esperienza amministrativa pensano di poter diventare sindaco, assessori, consiglieri. La presunta “classe dirigente”, fatta qualche rara eccezione, si è rivelata fallimentare o incapace o senza nessuna voglia di applicazione. Anche nel 2016, come era successo nel 1994 e nel 2003 ci sarà un grosso cambiamento, Nel 1994 l'ennesimo fallimento della destra aveva portato 4 liste alla competizione (la lega miseramente fallita), con 2 di destra (una degli affari e l'altra più ideologica) a perdere contro l'unico vero progetto politico (popolare per Pontinia), Allora Pontinia poteva contare su pensatori, ideologi, esperti di amministrazione e anche sui valori politici che appunto avevano portato ad un progetto che poi avrebbe fatto scuola in Italia, diventando un laboratorio politico. Il tutto finiva con la seconda consiliatura guidata da Tombolillo con amministratori e assessori poco preparati o che pensavano di campare di rendita o poco propensi all'impegno. Poi il fallimento della destra che sarebbe stato il preludio del fallimento politico e amministrativo della destra in tutta la provincia con le crisi di Formia, Gaeta, Terracina, Sabaudia, Sezze, Cori, Aprilia fino ad arrivare ai giorni nostri con quello che succede a tutti i livelli, regione e parlamento compresi. Il fallimento della destra nel 2004 (dissesto, reti cedute ad acqualatina,centrali a biomasse, turbogas, agricoltura, Trasco) porterà inevitabilmente come avevamo previsto, al ritorno di Tombolillo come ce lo chiedevano sopratutto gli elettori di destra e centro che però volevano chi fosse in grado di assicurare la continuità amministrativa. Adesso, come nel 2003, siamo di fronte alla coalizione uscente che pensa di vincere senza sforzo, rinnovamento, impegno, senza un progetto politico e sociale con la candidatura a sindaco ristretta ai soliti noti. Dall'altra la proposta del pd (allargato a quali forze politiche, comitati, associazioni?) delle primarie che dovranno però essere riempite di contenuti (un progetto politico, delle regole) e quel rinnovamento che se non lo propone la classe dirigente lo faranno inevitabilmente i cittadini, Poi ci saranno inevitabilmente le liste civiche di cittadini, imprenditori in libertà. Da un'altra parte la destra che, come sappiamo, ha il favore degli elettori politici che a Pontinia la scelgono in netta maggioranza. Dovrà solo decidere se assecondare l'imposizione dei partiti (molto forte a Pontinia in quanto i maggiori esponenti vengono pagati dalla casta romana) oppure di alcuni imprenditori o affaristi. Da ultimo vedremo cosa farà il M5S se presenterà una propria lista oppure se appoggerà forze politiche o liste civiche oppure starà alla finestra. Di certo se si votasse oggi, senza campagna elettorale, se la destra presentasse un candidato unitario vincerebbe a mani basse. Con il solito rischio del dissesto bis, come di appalti imposti da Roma e sopratutto della litigiosità tipica della spartizione come succede da 15 anni a Latina

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