Oltre 11 tonnellate di rifiuti sono state sequestrate nel corso di una vasta operazione di polizia che ha coinvolto più di 2.500 operatori di polizia di 13 stati membri dell'Unione Europea e che per l'Italia è stata condotta dai carabinieri del Comando Tutela Ambiente: sono stati controllati 678 siti produttivi, 1.400 trasporti e circa 2.200 persone. Degli oltre 1.900 veicoli fermati durante i controlli, 13 sono stati sequestrati per violazioni connesse al traffico illecito. Dagli accertamenti effettuati sono scaturiti 58 casi di interesse investigativo e che saranno approfonditi. Le attività - la cui fase di verifica è terminata in questi giorni - sono state condotte tra il 24 ed il 28 novembre sotto la guida delle autorità italiane, con il supporto di Europol ed il coinvolgimento delle autorità di Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Finlandia, Francia, Ungheria, Lettonia, Olanda, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna. L'operazione, iniziativa italiana nel corso del semestre di Presidenza Ue, è stata tecnicamente guidata dal Comando Carabinieri Tutela Ambiente e condotta da forze di polizia, agenzie doganali ed uffici interessati al contrasto alla criminalità ambientale. Le indagini si sono concentrate sul settore dei trasporti e dei produttori di rifiuti (termovalorizzatori, discariche, cave, miniere, cantieri e siti petrolchimici, auto-demolitori). Il risultato operativo si è concretizzato con il sequestro complessivo di 11278 tonnellate di almeno 150 tipi diversi di rifiuti, da quelli metallici alle batterie esauste. Il 'modus operandi' più diffuso emerso nel corso delle attività è quello della falsificazione dei documenti di trasporto del rifiuto. Spesso i rifiuti vengono infatti trasportati con documenti che ne cambiano la stessa natura, ovvero ne definiscono la "non pericolosità". Per questo motivo, le procedure operative prevedevano l'acquisizione di campioni di rifiuto per successive analisi comparative con quanto attestato nella documentazione di trasporto. L'Italia, nel settore specifico, ha sviluppato una vasta esperienza investigativa, anche con riferimento al coinvolgimento della criminalità organizzata nel settore.
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Oltre 11 tonnellate di rifiuti sono state sequestrate nel corso di una vasta operazione di polizia che ha coinvolto più di 2.500 operatori di polizia di 13 stati membri dell'Unione Europea e che per l'Italia è stata condotta dai carabinieri del Comando Tutela Ambiente: sono stati controllati 678 siti produttivi, 1.400 trasporti e circa 2.200 persone. Degli oltre 1.900 veicoli fermati durante i controlli, 13 sono stati sequestrati per violazioni connesse al traffico illecito. Dagli accertamenti effettuati sono scaturiti 58 casi di interesse investigativo e che saranno approfonditi. Le attività - la cui fase di verifica è terminata in questi giorni - sono state condotte tra il 24 ed il 28 novembre sotto la guida delle autorità italiane, con il supporto di Europol ed il coinvolgimento delle autorità di Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Finlandia, Francia, Ungheria, Lettonia, Olanda, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna. L'operazione, iniziativa italiana nel corso del semestre di Presidenza Ue, è stata tecnicamente guidata dal Comando Carabinieri Tutela Ambiente e condotta da forze di polizia, agenzie doganali ed uffici interessati al contrasto alla criminalità ambientale. Le indagini si sono concentrate sul settore dei trasporti e dei produttori di rifiuti (termovalorizzatori, discariche, cave, miniere, cantieri e siti petrolchimici, auto-demolitori). Il risultato operativo si è concretizzato con il sequestro complessivo di 11278 tonnellate di almeno 150 tipi diversi di rifiuti, da quelli metallici alle batterie esauste. Il 'modus operandi' più diffuso emerso nel corso delle attività è quello della falsificazione dei documenti di trasporto del rifiuto. Spesso i rifiuti vengono infatti trasportati con documenti che ne cambiano la stessa natura, ovvero ne definiscono la "non pericolosità". Per questo motivo, le procedure operative prevedevano l'acquisizione di campioni di rifiuto per successive analisi comparative con quanto attestato nella documentazione di trasporto. L'Italia, nel settore specifico, ha sviluppato una vasta esperienza investigativa, anche con riferimento al coinvolgimento della criminalità organizzata nel settore.
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