lunedì 30 marzo 2015
Latina caso rifiuti il pericolo dell'inceneritore (un altro morto) per chi avesse la tentazione di chiudere il ciclo dei rifiuti in provincia
Ai molti fautori degli inceneritori (che come sappiamo sono in perdita dal punto di vista energetico tanto che senza incentivi nessuno partecipa alle gare e nella patria natale, gli Stati Uniti, hanno abbandonato) qualora non bastassero le emissioni cancerogene, le nano e microparticelle, i veleni sparsi adesso arriva la notizia anche dell'esplosione di quello di Spilimbergo in provincia di Pordenone. Dopo i fatti della Kyklos, dopo i morti collegati con la discarica di Borgo Montello, dopo le indagini, i sequestri, gli arresti che hanno svelato il sistema malavitoso italiano nella gestione dei rifiuti, che ogni volta riguarda la nostra provincia e quasi sempre le aziende e i personaggi che gravitano nella discarica di Borgo Montello, solo un incapace (o un complice come dice don Patriciello) può pensare a portare un inceneritore (o un tmb, o la centrale a biogas) a Borgo Montello. Se io muoio di cancro è un omicidio, dice anche dall'altare, don Palmiro Prisutto Parroco di Augusta Priolo e ogni mese legge, come fa Libera nella sua manifestazione annuale per le vittime di mafia, i morti di tumore, vittime della follia umana. Ancora una volta sui progetti per Borgo Montello è sceso il silenzio. La decisione è già stata presa con l'ordine da Roma di portarci tutti i rifiuti laziali? Sarà questo il risultato del consiglio comunale che si dovrebbe tenere subito dopo Pasqua?
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