domenica 29 marzo 2015

LANDINI RIEMPIE LA PIAZZA ASSE CON M5S CONTRO IL JOBS ACT


Copertina Il Fatto Quotidiano - Landini riempie la piazza. Asse con M5S contro il Jobs act

Il leader Fiom lancia la Coalizione sociale: “Basta slide, Renzi peggio di Berlusconi” Di Battista e Morra: “Pronti per referendum e reddito di cittadinanza”. Il Pd: “Ci vediamo alle elezioni”
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Alessandra Poggiani lascia l’Agenda digitaleperché il governo parla molto ma combina poco. Però si candida col Pd in Veneto.I n n ova z i o n e all’italiana
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38 giorni di permanenza di Verro nel Cda Rai dopo che il Fatto ha svelato la sua lettera a B. 
116 giorni da quando Renzi ha promesso in tv di pubblicare la lista dei finanziatori del Pd
RAI E STAMPA ALL’IMPREGILO TOUR Gli spiaggiati a Panama sono 19 Tarantola: “Ora provvedimenti” Il Sole 24 Ore È partito per l’America uno dei vicedirettori La Stampa Anche il quotidiano torinese ha inviato un vicedirettore La Repubblica Ha spedito in centro America un redattore Esteri Pa n o ra m a Per il settimanale Mondadori parte un caporedattore I 19 giornalisti spiaggiati a Panama grazie a Impregilo TUTTO PAGATO PER UNA SETTIMANA TRA MARE E HOTEL DI LUSSO. FOLTA LA TRUPPA DELLA TELEVISIONE DI STATO. IL PRESIDENTE RAI TARANTOLA: “VERIFICHEREMO”. ENZO IACOPINO: “COSÌ NON SI OFFRE UN BUON SERVIZIO” Ansa L’agenzia manda chi ha seguito le notizie sul Canale Tg 2 Manda un inviato e un cineoperatore R a i n ews 24 La tv all news Rai manda giornalista e operatore “Pe t ro l i o” Il conduttore Giammaria va con l’operatore per due giorni “Porta a Porta” Copre l’evento un inviato e un cineoperatore Radio Rai Manda a Panama un caporedattore Radio 24 La radio di Confindustria manda un inviato L a Pre ss e L’agenzia copre la vicenda con un inviato Mf Dow Jones L’agenzia di Mf spedisce un proprio inviato A s ka n ews L’agenzia manda un inviato Fo to g ra f i Ne arrivano un paio di buona fama
VITE PARALLELE » Così Craxi creò il format dell’uomo solo al comando
LANDINI HA PIAZZA E POPOLO BUON SUCCESSO DELLA MANIFESTAZIONE FIOM: “SIAMO STANCHI DI SPOT E SLIDE, RENZI È PEGGIO DI B.”
COALIZIONE AL VIA Due coordinatori per il progetto politico: Michele De Palma e Valentina Orazzini. Un responsabile anche a livello territoriale di Salvatore Cannavò U na piazza rossa, colma di bandiere della Fiom. Se Mat - teo Renzi pensava che la manifestazione di ieri fosse una “non notizia”, è stato smentito. Maurizio Landini ha portato a Roma molta più gente di quanta ne abbia portata Matteo Salvini riempendo Piazza del Popolo come non capitava da anni. Lo ha fatto con una organizzazione, la Fiom, che si conferma zoccolo duro del sindacalismo italiano e in cui si preservano le tradizioni di sinistra. Prova ne è la colonna sonora della manifestazione fatta di Bella ciao, l’Internazionale e addirittura Contessa. A TANTA FIOM non ha corrisposto un’adeguata presenza di soggetti e movimenti che dovrebbero comporre la “coali - zione sociale” proposta da Landini. Hanno parlato gli agricoltori del Tavolo verde, i precari della scuola, gli studenti, i movimenti per la casa, è stato letto un intervento di Gustavo Zag re b e l s ky , solo un disguido ha impedito di ascoltare la voce di Gino Strada dalla Sierra Leone. Ma la giornata è stata della Fiom: “Lo avevamo detto che non ci saremmo fermati” dice Landini “ecco perché siamo qui, la coalizione è ancora una proposta e va tutta costruita”. A descrivere il progetto, però, quasi didascalicamente, ci hanno pensato i due interventi centrali del pomeriggio. Quello di Stefano Rodotà, una lezione di politologia che, oltre a lanciare più di una battuta contro Renzi, accusato di avere “il complesso di inferiorità” rispetto ai “pro - fessoroni”, ha spiegato come sia oggi necessario realizzare una “massa critica sociale” capace di prende a prestito i padri nobili del sindacato, Giuseppe Di Vitto r i o e il suo “Statuto dei diritti dei cittadini lavoratori”, ma anche Bruno Trentin che pensava “a nuove forme sindacali” (con la vedova, Marcelle Padovani, che però non apprezza). “Coa - lizzarsi significa allargare la rappresentanza sociale del sindacato e riformarlo democraticamente” ha spiegato, chiarendo che il cuore della proposta è costituito dalla sfida interna alla trasformarsi in “massa critica politica”. E che sia capace di irrompere anche nelle istituzioni come dimostra il progetto di legge popolare sul reddito minimo, presentato in piazza da Giuseppe De Marzo di L i b e ra , che ieri ha avuto anche un sostegno dal M5S. Un’alleanza che, se dovesse crescere, potrebbe creare un fatto politico nuovo. Ancora più chiaro è stato poi Landini, nel corso del lungo e molto applaudito intervento. “Si tratta di tornare alle radici del movimento operaio” ha ricordato, riferendosi “all’800, quando nascevano le Unions” (titolo della manifestazione di ieri, n d r. ), gli operai inglesi in sciopero. “Si tratta di ripristinare il diritto alla coalizione impedendo la competizione tra gli stessi lavoratori”. Landini Cgil. Nei prossimi giorni la Fiom designerà due coordinatori per il progetto “coalizione” che dovrebbero essere due giovani dirigenti: Michele De Palma, responsabile Auto e già coordinatore dei Giovani comunisti del Prc e Valentina Orazzini, che si occupa di rapporti europei e molto apprezzata all’interno del sindacato. Anche le Fiom territoriali dovrebbero organizzarsi per designare dei responsabili e costruire, così concretamente, la nuova rete. IL COLLANTE DI TUTTO, sia pure in negativo, è Matteo Renzi. Contro di lui si è espressa la piazza – “Abbiamo un sogno nel cuore, Renzi a San Vittore” – si è esercitato Rodotà intervenuto seduto su una sedia: “Renzi dice che i professori sono pigri, io lo sono così tanto da essere venuto con le stampelle”. Soprattutto, si è dilungato Landini: “Noi abbiamo più consenso di lui”, ha dichiarato a inizio manifestazione per poi bersagliarlo: “Siamo stanchi di spot e slide”, “ha una logica padronale”,“è peggio di Berlusconi”,“la coalizione sociale l’ha fatta con la Bce e la Confindustria”, “in Europa si limita a regalare cravatte a Tsipras”. Ha poi ricordato il Renzi “gasatissimo” in visita da Marchionne opponendogli lo stile del centenario Pie - tro Ingrao che, quando fu eletto presidente della Camera, come primo atto si recò alle acciaierie di Terni per dire ai lavoratori che i “costituenti” erano loro. Discorso da futuro segretario della Cgil, impostato su temi sindacali (salari, occupazione, orari, contratto) e generali (pensione, scuola, fisco). Lo dimostra anche il gelo con la segreteria nazionale presente con Susanna Camusso, Serena Sorre n t i n o e Franco Martini. Anche altri dirigenti, come la segretaria dello Spi, Carla Cantone, quello della scuola, D o m e n i co Pa n t a l e o , e del Nidil, Cl a u d i o Treve s , sono stati in piazza. Ma la Cgil si è vista poco, se non in forma simbolica. Susanna Camusso è salita sul palco restandone sempre ai bordi e facendo solo una laconica dichiarazione ai giornalisti. DISTANZA ANCHE con la politica. Sia con le rappresentanze di Sel e Prc (presenti con Nichi Ve n d o l a ePaolo Ferrero) sia con Stefano Fassina e Pippo Civati del Pd. Unica eccezione, quando Landini ha parlato di appalti e corruzione, la richiesta di un applauso della piazza per Ro s i Bindi in quanto presidente della commissione Antimafia. Le conclusioni sono state dedicate aGiovanni XXIII(“ma non ho la fede”)ea Pablo Neruda:“Pren - di il meglio della tua vita e consegnalo alla lotta”. Tripudio della folla.
il fatto quotidiano 29 marzo 2015

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