domenica 22 marzo 2015

lo scandalo della SR 148 Pontina e l'autostrada Roma Latina a tutti i costi negli interessi di Incalza e Lupi

Credo che la storia del Corridoio Tirrenico Meridionale / autostrada Roma Latina rappresenti uno dei più grandi sprechi di risorse (vedere alla voce inchieste sui soldi già stanziati e spariti a carico degli allora esponenti della regione Lazio con presidente Storace), con i 1.111 milioni di euro stanziati dal Cipe 14 anni fa per la messa in sicurezza della SR 148 Pontina e della SS 7 Appia tra Roma e Terracina di cui poco si conosce nel risultato sui territori. Non a caso Pontina e Appia continuano ad essere teatro di incidenti gravi e mortali di cui sicuramente, una parte di colpa, ce l'ha anche chi non ha usato (e non usa) i soldi già finanziati per le messa in sicurezza di queste che sono tra le strade più pericolose d'Italia. La Polizia Stradale ha più volte sollecitato la messa in sicurezza della SR 148 Pontina senza risultato apprezzabile considerati i numerosi successi. Inoltre chi ha memoria ricorderà la più grande manifestazione mai svoltasi a Latina nell'inverno 2004 (oltre 10 mila persone per la Questura...) contro il corridoio tirrenico meridionale definito inutile e devastante nel vittorioso programma elettorali del 2005 del centro sinistra (Moscardelli segretario provinciale della Margherita) con Marrazzo presidente. L'intervento di Cantone per i pericoli sulla libera concorrenza evidenziati nelle anomale procedure di affidamento dei lavori, insieme alla richiesta dei costruttori laziali, ha evidenziato il pericolo di assegnazioni non regolari. Per i costruttori laziali poi i soldi già disponibili sono sufficienti per la messa in sicurezza della Pontina in tempi brevi (2 /3 anni) anzichè dover attendere i 7-8 previsti per la realizzazione dell'autostrada. Poi ci sarebbe il vantaggio che l'affidamento, per ovvi motivi, sarebbe spezzettato con maggiori possibilità affinchè ci lavorino imprese locali, oggi escluse dall'appalto.
Poi credo che quanto successo per la BREBEMI dovrebbe far riflettere, che poi è quello che dicevamo già nel 2002 ed è stato illustrato in un convegno a San Felice Circeo, organzzato dal Rotary, con professori della Sapienza tra i relatori e moderatore Mario Tozzi.
Rischio previsto e puntualmente avveratosi.
I soldi che ci avrebbero dovuto mettere i privati ce li deve mettere lo stato, i tempi si sono raddoppiati di consegna dei lavori, il numero di macchine non giustifica l'opera e la spesa.
Quindi chi voleva capire l'ha capito senza aspettare le intercettazioni di Lupi e Incalza.
E mentre loro litigano per appalti e dividono la torta la gente continua a morire.

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