- Ha raggiunto 100 mila firme in poco più di due mesi la petizione, promossa da Il Fatto Alimentare e da Great Italian Food Trade su Change.org, per arginare l'invasione dell'olio di palma negli alimenti e fermare il disboscamento delle foreste tropicali. Lo annuncia ''Il Fatto Alimentare'' nel precisare che sei catene di supermercati hanno dichiarato di voler togliere l'olio di palma dai loro prodotti a marchio (Coop, Esselunga, Carrefour, Ikea, Ld discount e Md market ) e alcune hanno già cominciato a vendere sugli scaffali biscotti e fette biscottate senza grassi tropicali.
In particolare, per i promotori della petizione, ''lascelta di Carrefour ha un valore importante perché si tratta di un percorso avviato anche in altri Paesi e si prevede di portare a termine la progressiva e parziale sostituzione del palma entro il 2020''. Il Fatto Alimentare ha fatto un censimento dei biscotti, delle merendine, delle fette biscottate, degli snack e delle creme al cacao e nocciola che non contengono palma e siamo arrivati a circa 200 prodotti e la lista si allunga ogni giorno.
Dal canto suo ilGruppo Ferrero annuncia di aver raggiunto, con un anno di anticipo rispetto alle tempistiche previste, l'obiettivo dell'utilizzo di olio di palma 100% sostenibile certificato 'segregato', secondo quanto previsto per la catena di approvvigionamento dalla Tavola Rotonda sull'Olio di Palma Sostenibile (Rspo).
Purtroppo, lamentano i promotori della petizione, la richiesta di olio palma è in aumento in tutto il mondo e i territori dedicati alle piantagioni continuano: nel giro di pochi decenni l'Indonesia ha perso oltre 5 milioni di ettari di foreste primarie, convertite in monocolture di palme da olio, e oltre 4 milioni ne ha persi la Malesia, con effetti disastrosi sulla biodiversità locale.
In particolare, per i promotori della petizione, ''la
Dal canto suo il
Purtroppo, lamentano i promotori della petizione, la richiesta di olio palma è in aumento in tutto il mondo e i territori dedicati alle piantagioni continuano: nel giro di pochi decenni l'Indonesia ha perso oltre 5 milioni di ettari di foreste primarie, convertite in monocolture di palme da olio, e oltre 4 milioni ne ha persi la Malesia, con effetti disastrosi sulla biodiversità locale.
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