Sono numeri che fanno rabbrividire, eppure sembra che non debbano incidere minimamente sulla nostra vita quotidiana. Fatta di banchi e scaffali pieni, da assaltare con l’acquisto compulsivo e sprecone del nostro tempo. Senza farci troppe domande su cosa mangiamo (e cosa indossiamo), da dove arriva e come viene coltivato, qual è il prezzo: ambientale e sociale. Domande scomode che creano problemi, cattivi pensieri che rovinano le compagnie e il comodo andazzo di ciascuno di noi imposto dalla pubblicità e da un’informazione omologata. Soprattutto in tempi di Expo alimentare universale! I cattivi pensieri “possono essere rimandati”, lo ha detto anche un Tg a Natale, mentre si riempiono le nostre case, e le nostre pance, di cose spesso superflue e che fanno male ad ambiente e salute. In preda alla vorticosa corsa per feste e cenoni, ebbri di bollicine, e “bolle”, forse ci piace essere inconsapevoli. E affidarci a micro sondaggi che diventano notizie ingigantite per spiegare che in fondo al tunnel della crisi si intravede un lumicino. Fioco, ma amplificato quanto basta per farci illudere. Forse è per questo che in vetrina ci attraggono confezioni di pasta colorata a 5 euro per 250 grammi e pesche sciroppate enormi, invitanti, da 40 euro al barattolo. Del resto, è l’immagine che attrae, non le informazioni sul contenuto che ci rendono consumatori consapevoli, che premiano l’agricoltura pulita che fa vivere le api e anche il nostro mondo. Le loro antenne sono il nostro campanello d’allarme.
La moria di api e altri impollinatori non può lasciarci indifferenti, come se il problema riguardasse altri. Cosa aspettano i governi e l’Europa a mettere al bando i pesticidi sistemici e altri veleni? Speriamo che il 2015 porti buoni consigli! http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/06/moria-delle-api-abbuffate-inconsapevoli/1318027/
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