La commissione Ambiente di Palazzo Madama ha approvato definitivamente il testo che istituisce la commissione. Alla commissione Giustizia della Camera approvato il testo che introduce nel codice penale i delitti di inquinamento ambientale e disastro ambientale ROMA - La commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti si farà: le norme che la istituiscono da oggi sono legge. Il via libera definitivo è arrivato dalla commissione Ambiente del Senato, che l'ha approvata all'unanimità. Il testo aveva già ottenuto l'approvazione da parte della commissione Ambiente della Camera. Ora la palla è in mano ai presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, che dovranno individuare i componenti della commissione d'inchiesta.
"La commissione avrà ancor più rilevanza dopo la scandalo sulla Terra dei fuochiche ha perpetrato danni incredibili al territorio, dalle conseguenze imprevedibili" commenta Giuseppe Marinello, presidente della commissione Ambiente del Senato.
Non è la prima volta che le Camere approvano l'istituzione di una bicamerale d'inchiesta sulla gestione e lo smaltimento dei rifiuti. Nell'aprile del 1997, una legge stabilì infatti la creazione di una commissione incaricata di indagare sulle ecomafie che operavano nella Terra dei Fuochi. Secretando però i contenuti. A ottobre la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha reso pubblica la testimonianza che Carmine Schiavone, un pentito del clan dei Casalesi, fece proprio davanti a quella commissione: "Tra vent'anni rischiano di morire tutti di cancro" aveva dichiarato Schiavone riferendosi agli abitanti di molti comuni del casertano.
Ma non è l'unica notizia positiva per l'ambiente: un passaggio importante c'è stato anche alla Camera dove la commissione Giustizia ha approvato, con voto unanime, un testo unificato che prevede l'introduzione di due nuovi illeciti nel codice penale: inquinamento ambientale (che sarà punito con reclusione da uno a cinque anni e con multa fino a 100mila euro) e disastro ambientale (punito con reclusione da 4 a 20 anni).
Il testo base, messo a punto da relatori Alfredo Bazoli (Pd) e Salvatore Micillo (M5s), prevede l'introduzione del ravvedimento operoso, con sconti di pena per chi si impegnerà a bonificare i luoghi inquinati, e la confisca obbligatoria dei profitti legati al reato ambientale. Raddoppieranno inoltre i termini di prescrizione.
Entro il 10 gennaio sarà possibile presentare gli emendamenti al testo base, che poi passerà alle votazioni dell'aula. "Ci sono tutte le premesse per per colmare un vuoto dannoso e ormai immotivato del nostro codice penale" spiega Donatella Ferranti, presidente della commissione Giustizia.
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