martedì 17 dicembre 2013

Sermoneta rifiuti e raccolta differenziata si conferma tra i paesi più virtuosi d’Italia con 120 euro a cittadino

Latina Editoriale Oggi 15 dicembre 2013 Rifiuti, i costi minimi orgoglio dell’amministrazione DI MINA PICONE Tarsu-Tares, la differenza c’è e si vede. Prima gli utenti pagavano una parte del servizio; adesso tutto. L’ammi - nistrazione comunale di Sermoneta ne è ben consapevole. Ma – si sa- la legge è legge. Dunque, non ci dovrebbe essere margine alla strumentalizzazione politica. Così la pensa il delegato alle Finanze, Antonio Di Lenola che aggiunge altri dettagli alla spiegazione sull’in cremento fiscale. «Mentre la Tarsu si pagava in base ai metri quadrati - ha detto Di Lenola - la Tares si paga anche in funzione dei componenti del nucleo familiare, col principio che chi più inquina e produce rifiuti, più deve pagare». Il che taglia corto alle critiche di Scarsella, consigliere di minoranza. Lo stesso avanzerebbe richieste che non sono materialmente percorribili, sia perché andrebbero ad incidere sulle bollette delle famiglie, sia perché la legge lo vieta espressamente. Sulla stessa lunghezza d’on da dell’assessore alle finanze si pone il delegato alla raccolta differenziata, Claudio Damiano. «Tutti d’ac - cordo, Anci compreso, che la Tares è un salasso, perché introduce un sistema di calcolo dei rifiuti che grava in maniera insostenibile su famiglie e attività artigianali. Tuttavia, se Scarsella pensa di ritornare a una raccolta che non sia il porta a porta, quale soluzione all’abbattimento dei costi, si sbaglia di grosso; basta guardare i Comuni limitrofi, che non praticano questa modalità di raccolta, che costi hanno». Sta di fatto che il costo del servizio a Sermoneta resta tra i più bassi non solo della provincia, ma anche tra i Comuni più virtuosi d’Italia, attestandosi intorno ai 120 euro a cittadino. Nello specifico delle richieste del consigliere Scarsella di introdurre correttivi alle attività di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande, l’amministrazio - ne ha percorso tutte le strade che la legge permetteva per venire incontro ai cittadini, applicando i coefficienti minimi. «Questa amministrazione – conclu - de Di Lenola - è ben consapevole che l’onere maggiore è a carico delle utenze quali bar, ristoranti e pizzerie, ed ha anche cercato di trovare, nelle righe della legge, ogni possibilità per poter ridurre il costo su questi esercizi. Se il Comune di Sermoneta si fosse limitato ad applicare solo i coefficienti minimi, ristoranti ed attività artigianali, avrebbero pagato il doppio di quanto, pur pesantemente, pagano ora. Anche questo è tutto scritto sul regolamento ».

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