domenica 1 dicembre 2013
il biogas impazzito nella provincia di Latina preoccupata dalla libera informazione, arriva la querela da Maenza contro i diffamatori
nell'incontro che si era svolto il 23 maggio in provincia di Latina organizzato dall'assessore provinciale all'ambiente di Latina era stato significativo lo stesso intervento dell'assessore: si diceva preoccupato perchè i giornali diffondono informazioni non controllate (quindi libere) e contro il biogas denunciandone gli aspetti negativi. (gli interventi si trovano all'indirizzo http://pontiniaecologia.blogspot.it/2013/05/incontro-provincia-di-latina-del-23.html e anche http://pontiniaecologia.blogspot.it/2013/05/biogas-maenza-secondo-intervento.html). Poi si scoprono per l'azienda proposta come modello da Legambiente che ci sono diffide della provincia, analisi ed esami non rispondenti alle prescrizioni, CPI con SCIA che arriva dopo anni dall'apertura dell'impianto, scarichi non a norma, ma questo non impedisce alla stessa Legambiente di premiare l'azienda nella quale ha partecipazioni in quote (ogni scarrafone...). Il comitato dei cittadini chiede dati agli enti pubblici che, da gennaio ad oggi ancora non vengono rilasciati oppure vengono forniti in ritardo e in parte. Idem il comitato di Maenza che da maggio segnala le carenze progettuali che, se riscontrate, renderebbero nulli i progetti. Ma non risultano provvedimenti che, se dovuti, potrebbero determinare omissione in atti di ufficio. Arriva un insolito incendio e si accusa il comitato No biogas. Più o meno lo stesso tenore arriva da una lettera di legambiente Latina e adesso arriva la giusta querela. Dopo le varie inchieste relative alle ecomafie che interessano impianti e smaltimento rifiuti in tutta Italia, dopo che uno dei tecnici interessati viene fermate dalle forze dell'ordine per tangenti, che il sostituto procuratore di Busto Arsizio denuncia che alcune attività nobili di trattamento rifiuti potrebbero nascondere uno smaltimento illecito dei rifiuti, forse sarebbe il caso che gli enti pubblici oltre a riunire le aziende del biogas ascoltassero anche i cittadini. Oppure almeno la preoccupazione condivisa dei primi cittadini espressa in un consiglio comunale allargato proprio a Maenza sul timore delle speculazioni e aggressione al territorio. Altrimenti questa mancanza di informazione dialogo potrebbe ancora una volta far pensare in modo non positivo verso le istituzioni dopo che i dati sull'inquinamento di Borgo Montello sono stati taciuti ai cittadini e alle aziende per 20 mesi
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