domenica 8 dicembre 2013

Green Italia, ecco i verdi “t ra s ve r s a l i ” DA DELLA SETA A GRANATA, DALLA PERINA A FERRANTE, LA NUOVA CASA AMBIENTALISTA RIPARTE DA TARANTO

Il fatto quotidiano 8 dicembre 2013 di Sandra Amurri Articolo 9 della nostra Carta: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Un obbligo costituzionale sistematicamente violato dalla politica di ogni colore. UN OBBLIGO, un dovere civico, che Green Italia il movimento ambientalista trasversale fondato da Fabio Granata, ex deputato di Fli e da Roberto della Seta ex Presidente di Legambiente ed ex senatore Pd come Francesco Ferrante rilancia come priorità per affrontare la crisi economica, culturale, sociale che attanaglia il Paese. “La Grande Bellezza” è il titolo scelto per il convegno svoltosi ieri all’Accademia Filarmonica Romana, seguito da una frase provocatoria Peppino Impastato ucciso dalla mafia: “E allora invece della lotta politica, la coscienza di classe, tutte le manifestazioni e stè fissarie bisognerebbe ricordare alla gente cos’è la bellezza aiutarla a riconoscerla a difenderla”. Un appello in difesa della dignità, della legalità, dello sviluppo compatibile come volano per uno sviluppo economico che sappia coniugare diritto alla salute e al lavoro. Un messaggio politico per superare lo sterile bipolarismo di una politica prigioniera del quotidiano incapace di progettare il futuro tenendo ferma la rotta sulla giustizia sociale. Un movimento che si colloca nell’area dei Verdi europei aperto alle associazioni in difesa del territorio, al partito di Bonelli e a chunque ne condivida i contenuti pronto a partecipare alle prossime politiche. Una sorta di costola ambientalista della sinistra paradossalmente animata anche da persone di estrazione di destra. Ad aprire il convegno Roberto Della Seta, il senatore del Pd che ha pagato con l’esclusione dal listino bloccato per essersi distinto da quella “vastissima area della politica che per anni è stata compiacente con il gruppo Riva” votando contro, a differenza dei suoi colleghi di partito, la “sal - va Ilva” del governo Monti in quanto, come il decreto 61 varato dal Governo Letta per la conversione in legge “non scioglie l’equivo - co di fondo: se la tutela del diritto alla salute sia più importante, come recita la Costituzione, di quello al lavoro”. È lui il parlamentare che Riva in una lettera inviata a Bersani- che ricordiamo ha ricevuto da Riva un finanziamento di 98mila euro - dice che “bisogna fermare la sua battaglia contro l’Ilva”. La riscoperta e la difesa della bellezza, afferma, “possono salvare l’Italia da un destino di decadenza. Sempre che si smetta di considerarle una sovrastruttura, un pregiudizio. L’ex ministro Giulio Tremonti diceva: ‘Con la cultura non si mangia’”. C’È ANCHE Flavia Perina, ex deputata di Fli: “Servo - no misure da stato d’emergenza, soprattutto nel Sud - spiega - Occorre rimettere in discussione il federalismo, la concessione di poteri enormi a classi dirigenti locali incompetenti quando non corrotte”. Fabio Granata, annuncia la raccolta di firme per una proposta di legge di iniziativa popolare sull’introduzione del reato ambientale nel codice penale con relative misure di risarcimento per le vittime dell'inquinamento. “Lo faremo a gennaio partendo proprio da Taranto, città devastata dall’inquinamento e dal connubio potere economico-politica”.

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