04 Maggio 2010Stampa Invia
L'incidente della piattaforma Deepwater Horizon nel Golfo del Messico ha provocato danni incalcolabili alle comunità e all'ambiente. Ingrandisci
ROMA, Italia — Oggi diffondiamo "Orizzonte nero", un documento che spiega con sei domande e sei risposte cosa sta realmente accadendo in Louisiana, dopo l'esplosione della piattaforma Deepwater Horizon. Occorre fare chiarezza sulle molte falsità che in questi giorni vengono diffuse.
Decenni di maree nere non ci hanno insegnato niente. Dopo tante promesse di "rivoluzione verde" e Green Economy, agli inizi di aprile 2010, Barak Obama ha ridato il via alle esplorazioni petrolifere offshore negli USA, dopo una lunga moratoria.
Un pedaggio pagato alle lobby petrolifere per far passare un "Climate Bill"(la legislazione per la riduzione delle emissioni di gas serra) che riduce le emissioni degli USA solo del 4% rispetto al 1990 (anno di riferimento del Protocollo di Kyoto). Obama è stato subito ripagato da BP, proprietaria della Deepwater Horizon, con una marea nera che lascerà il segno.
Le nostre sei domande, con le loro risposte, ci fanno capire perché questo era un disastro annunciato:
1. Un incidente senza precedenti?
2. Una tecnologia all'avanguardia?
3. Mille barili al giorno di petrolio in mare?
4. BP pagherà tutti i danni?
5. Gli ecosistemi torneranno presto alla normalità?
6. Basta usare le migliori tecnologie per evitare questi disastri?
per leggere tutto http://www.greenpeace.org/italy/news/marea-nera-risposta
mercoledì 5 maggio 2010
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3 commenti:
http://lagrandecrisi2009.blogspot.com/2010/05/filo-diretto-dal-partenone-occupato_05.html
E di questo che è appena iniziato che nè dici?
Andrea
che potrebbe essere il futuro dell'Italia se non si libera dei cialtroni, imbroglioni, distruttori, devastatori, ladri
il mare nero sarà lo spot di berlusconi per propagandare le centrali nucleari in italia.
nucleo
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