CRISI: BERLUSCONI, NO POLITICA TUTTI CONTRO, FACCIAMO SQUADRA
di Federico Garimberti
ROMA - Gianfranco Fini respinge la mano tesa di Silvio Berlusconi e la temperatura nel Pdl torna pericolosamente a salire. Mentre infatti il capo del governo cerca di gettare acqua sul fuoco delle polemiche sostenendo che con il presidente della Camera è "tutto a posto", la terza carica dello Stato lo smentisce a stretto giro di posta, sostenendo che i problemi politici restano aperti e che negarlo é "paradossale".
Non è la prima volta che i due leader, che oggi non si sarebbero sentiti, si lanciano stoccate e affondi. Ma il livello dello scontro non era mai stato così vicino a superare il livello di guardia. Tanto che, secondo quanto trapela in ambienti parlamentari del centrodestra, il Cavaliere potrebbe chiedere un incontro chiarificatore nei prossimi giorni. La presa di distanza del premier dall'affondo di ieri di Vittorio Feltri non è evidentemente bastata. Anche perché, come si sottolinea dall'entourage di Fini, la nota in cui Berlusconi ha detto di "non condividere" il fondo de 'Il Giornale' ieri è arrivata solo in tarda serata. E forse non è un caso che nel giorno in cui il 'finiano' Italo Bocchino consiglia a Berlusconi di 'rinunciare'' a Feltri, il premier cerchi di svelenire ulteriormente il clima.
"La politica dà un segnale disastroso: tutti contro tutti. E' necessario fare squadra per superare la crisi", dice il Cavaliere da Milano. Parole probabilmente indirizzate all'opposizione, ma che possono essere lette anche come un monito agli alleati. Poco dopo, però, per evitare equivoci il presidente del Consiglio è esplicito: "Con Fini è tutto a posto", assicura. Parole che colgono di sorpresa il diretto interessato che decide di reagire quasi immediatamente, anche se solo tramite il suo staff, facendo trapelare tutto il suo irritato stupore: "Non è tutto a posto, anzi i problemi politici rimangono ed è paradossale che Berlusconi li neghi", è lo sfogo che il presidente della Camera affida al suo entourage. E per far capire che la vicenda non si chiuderà qui, Fini fa sapere che dei rapporti interni al Pdl parlerà diffusamente nel suo intervento a Gubbio, giovedì prossimo.
A provocare una reazione così immediata e veemente da parte dell'ex ministro degli esteri, a quanto si apprende in ambienti del Pdl, l'accumularsi di diversi elementi: l'attacco di Feltri, infatti, sarebbe solo l'ultimo motivo di frizione. Le tensioni sul testamento biologico, le presa di distanza di Berlusconi sul voto agli immigrati definita una proposta "cattocomunista", l'esclusione degli ex aennini dalla riunione di venerdì scorso a palazzo Grazioli sono elementi di una escalation che ha portato alla reazione odierna.
Tanto più che, spiegano ambienti vicini a Fini, da Berlusconi non è arrivata nessuna telefonata dopo l'attacco de 'Il Giornale'. Diffidenze che Berlusconi, in privato, sembra ricambiare. Ieri sera, nel corso della riunione con i leghisti ad Arcore, il Cavaliere si è nuovamente chiesto dove voglia arrivare Fini: è chiaro che sta giocando la sua partita, è stato il suo ragionamento, ma l'obiettivo è ancora oscuro.
Il premier è sembrato anche ammonire il presidente della Camera, sottolineando che non tutti gli ex di An sono pronti a seguirlo e pochi ex di Forza Italia a scommettere sulla sua successione alla guida del Pdl. Detto ciò, Berlusconi ha ribadito di aver appreso dell'affondo di Feltri solo dalla rassegna stampa e ha ripetuto ai suoi interlocutori di voler portare alla scadenza naturale la legislatura, alla guida del governo. E per farlo conta anche di vincere bene le regionali puntando ad una campagna elettorale condotta in prima persona, sicuramente dura e faticosa, per riconfermare la sua leadership nel centrodestra. In questo contesto, si inserisce la trattativa con l'Udc. Ma anche su questo versante il cielo resta scuro: a Berlusconi infatti non è piaciuta l'intervista di Pier Ferdinando Casini a Famiglia Cristiana: se vuole ricostruire un rapporto con noi, è stato il suo commento, questo non è certo il modo. Insomma, a destra come al centro la trattativa resta ancora tutta aperta.
http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_1650825268.html
mercoledì 9 settembre 2009
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