Il settimanale di Latina 12 settembre 2009,
per gentile concessione
Notizie dal “fronte”di PIETRO ANTONELLI
Stagioni di Prosa e cartelloni. Non è che
a Pontinia Pernarella ha esagerato?
Ho letto la scorsa settimana del benservito dato dal
Comune di Pontinia al Direttore Artistico del Teatro Fellini
e mi permetto di fare in merito alcune considerazioni.
Non nego che lo scorso anno quando venni a sapere della
scelta di quella Amministrazione di puntare sul giovane
pontino Clemente Pernarella ero rimasto favorevolmente
impressionato. Interpretai la scelta come un coraggioso tentativo
di puntare ad una produzione culturale vera e propria
mentre il mondo del teatro sembrerebbe attraversare
un periodo di difficoltà. Ma poi, quando lessi per la prima
volta il cartellone, nutrii immediatamente dubbi sulla fondatezza
della scelta, non per la qualità delle offerte, piuttosto
per il completo disinteresse per un aspetto che si deve
rivelare necessario, specie per una gestione pubblica, ossia il
potenziale richiamo di spettatori. Insomma notai che forse
l’entusiasmo di Pernarella, e mi permetto di aggiungere,
anche la poca esperienza, avevano partorito un programma
interessante ma troppo orientato alla sperimentazione e
all’avanguardia, cercando una nicchia di spettatori che
forse latita in questo nostro territorio troppo attratto dalla
fagocitante e poliedrica Capitale.
Guardando a Pontinia mi parse subito di rivivere quell’assioma
tanto caro agli anni settanta, per il quale per “cultura”
si doveva intendere soltanto la ricerca e l’analisi introspettiva,
una scelta che il Comune, pur essendo di centrosinistra,
ha bocciato come “elitaria” visti, a conti fatti, i risultati,
in alcuni casi imbarazzanti, in termini di riscontri
numerici di ogni genere e grado, ossia spettatori e incasso.
Non mi sento quindi, almeno per quel poco che so, di condannare
l’assessore Sperlonga, anche perché il mio concetto
di cultura si basa su un relativismo intellettuale, ossia
nella capacità di dare risposte concrete legandole alle condizioni
del territorio nel quale si opera. Ad esempio per la
nostra zona già riuscire a coinvolgere delle persone intorno
ad un progetto o ad una iniziativa che non abbia fini legati
soltanto ad interessi economici è di per se stessa valido.
Come a Scampia potrà essere considerata un’operazione di
grande valore culturale organizzare una rappresentazione
teatrale, anche semplicemente amatoriale, di Scarpetta,
mentre la stessa risulterebbe essere fastidiosamente riduttiva
per il Festival di Spoleto. Insomma serve sempre rapportarsi
al luogo e ai potenziali spettatori.
Per questo motivo saluto con sufficiente soddisfazione il
cartellone proposto da Maurizio Costanzo a proposito del
Teatro di Latina e della sua prossima Stagione di Prosa. Un
programma articolato e interessante, che forse farà storcere
la bocca ad alcuni puristi ma che resta di buona qualità e di
discreto equilibrio. Un po’ quello che propone da tempo la
Compagnia Teatro Finestra, che da anni redige un cartellone
di buona fattura in quel di Aprilia, un programma articolato
e completo, pronto alle innovazioni, alla produzione
locale, alla qualità degli spettacoli e alla loro forza di attrazione,
insomma una giusta sintesi tra classico e contemporaneo,
tradizionale e avanguardistico, per arrivare a ciò che
riesce a coniugare pubblico e prodotto, entrate e uscite,
investimento e risultato.
Il problema sarà semmai riuscire a trovare una giusta
alchimia per dare spazio alle produzioni locali e per mettere
in luce i tanti talenti pontini che sono costretti ad emigrare
altrove. Ma, forse, questo è un altro discorso.
domenica 13 settembre 2009
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6 commenti:
fine anni 80 e metà anni 90 l'ATCL propose e mise in "scena" nell'allora cinema teatro MAX oggi Fellini una serie di rappresentazioni interessanti di livello nazionale e per tutti i gusti da Scarpetta, Moliere, Goldoni fino al teatro d'avanguardia riscuotendo un notevole successo di critiche e presenze, considerato che allora come oggi le condizioni d'agibilità dell'immobile risultano non del tutto idonee; ora, sono indubbie le capacità professionali di Pernarella i risultati sono tangibili, credo gli si debba dare un ulteriore possibilità per realizzare in toto quel progetto TEATRO molto interessante per Pontinia con il quale convinse Pubbl. Ammin. e non pochi cittadini.
spettatore
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E se ad esagerare fosse stato Tombolillo? Spero che il teatro non si svenduto ad un privato ma resti una struttura pubblica a gestione pubblica (alla faccia della Sperlonga che vuole darlo ad un privato),
Mi pare che si stia formando la terza ipotesi. Sull'esempio di quanto avevo proposto. Segno che la situazione non poteva rimanere la stessa degli anni precedenti. Come, mi pare, aveva già chiesto Pernarella.
la terza ipotesi.... un bella casa d'appuntamenti... tanto + casino di così questa amministrazione non può fare!
ROSSOincazzatoNERO
La terza ipotesi una fondazione esterna che consenta di mantenere teatro ai livelli di Pernarella. E di lasciare una struttura importante alla comunità.
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