tratto da https://ambientenonsolo.com/lo-strato-di-ozono-progressi-nella-guarigione-e-importanza-del-monitoraggio-costante/
Lo strato di ozono: progressi nella guarigione e importanza del monitoraggio costante

Due rapporti diffusi da WMO e Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS) tracciano un bilancio incoraggiante ma complesso: lo strato di ozono si sta lentamente riprendendo grazie agli sforzi internazionali, ma il monitoraggio resta cruciale di fronte a variabilità stagionali e nuove sfide climatiche.
I progressi secondo la WMO
Il Bollettino dell’Ozono 2024 della World Meteorological Organization conferma che il buco dell’ozono antartico lo scorso anno è stato più piccolo e meno profondo rispetto al periodo 2020–2023, con un esordio tardivo e un recupero relativamente rapido dopo il picco di fine settembre. Secondo il rapporto, questi segnali sono un’indicazione robusta dell’inizio del processo di guarigione.
Il successo è attribuito al Protocollo di Montreal (1987), che ha eliminato oltre il 99% delle sostanze ozono-lesive. Se le politiche attuali resteranno in vigore, la fascia di ozono potrebbe tornare ai livelli pre-1980 entro il 2040 a livello globale, entro il 2045 sull’Artico e attorno al 2066 sull’Antartide.
Come ha ricordato il segretario generale ONU António Guterres, il Protocollo di Montreal è “un esempio storico di successo multilaterale” che dimostra come la scienza, se ascoltata, possa guidare azioni concrete e globali.”

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