Pontinia di nuovo sott'acqua come un anno fa. https://pontiniaecologia.blogspot.com/…/pontinia-di-nuovo-s…. Non occorre essere esperti di idraulica o ingegneri del fare (asfaltare, cementificare, ridurre la capacità di assorbimento per aumentare i danni delle precipitazioni aumentando il consumo del suolo senza opere di mitigazione) per capire che l'episodio poteva ripetersi. Immaginate cosa poteva succedere senza l'intenso e operoso lavoro del Consorzio di Bonifica per la pr...
Continua a leggeremartedì 3 dicembre 2019
Pontinia di nuovo sott'acqua come un anno fa e la prevenzione?
Non occorre essere esperti di idraulica o ingegneri del fare (asfaltare, cementificare, ridurre la capacità di assorbimento per aumentare i danni delle precipitazioni aumentando il consumo del suolo senza opere di mitigazione) per capire che l'episodio poteva ripetersi. Immaginate cosa poteva succedere senza l'intenso e operoso lavoro del Consorzio di Bonifica per la prevenzione. Un evento eccezionale è quando si verifica una volta o al limite si ripete dopo decenni. Se capita tutti gli anni o se ce lo aspettiamo per la mancata prevenzione oppure se anzichè diminuire la predisposizione questa viene aumentata non si può parlare ne di maltempo ne di eventi eccezionali. Nessuno ci ha ancora spiegato, tecnicamente, come si sia potuto verificare l'allagamento di un anno fa. La pianura pontina ha un suo sistema idraulico proprio per fronteggiare queste situazioni. Giusto sabato scorso, all'evento organizzato dal meetup di Pontinia dei Grilli in movimento per la messa a dimora di alcuni alberi (vedere https://pontiniaecologia.blogspot.com/search?q=alberi&max-results=20&by-date=true) un esponente della maggioranza spiegava che, per evitare il ripetersi dell'allagamento di un anno fa, anzichè cemento, asfalto, o piscine o prima di questi dovevano essere messi a dimora alberi e ridare permeabilità al terreno. Facile profeta dopo solo 3 giorni l'evento ricordato e temuto si è ripetuto. Se esperti e scienziati di tutto il mondo, da 40 anni, ci avvertono del problema in atto con i cambiamenti climatici che l'intera pianura pontina, entro qualche decennio tornerà palude, forse l'unica grande opera (prima di tutte le cretinate che non saranno mai realizzate per vari motivi) è il controllo e la gestione del territorio, con adeguata manutenzione e prevenzione che, visti gli effetti, non si sono avuti nell'effetto sperato. Anche oggi, in via del Tavolato, i Vigili del Fuoco (gli unici che intervengono subito e in modo professionale) hanno fatto i potatori per alberi pericolanti. Grazie a loro. Ma è un compito di altri che evidentemente sono, ancora una volta, mancati. I Vigili del fuoco non devono fare i potatori. Se gli enti "competenti" non si rivelano idonei o con adeguata struttura e strumenti sarebbe il caso, prima di fare i piacioni altrove, di intervenire per garantire la sicurezza e l'incolumità. Non possiamo sempre sperare nella fortuna. Alberi pericolanti più volte segnalati sono caduti anche un mese fa danneggiando i cavi elettrici, ancora una volta. Costringendo a lavorare sotto l'acqua. Invece si poteva e si doveva fare prevenzione. Ecco come veniva magnificato solo 20 giorni fa il lavoro del Consorzio di Bonifica dal quotidiano Latina editoriale oggi 13.11.2019:
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