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Oggi, una foresta di 320 ettari della Zona di esclusione (che si estende per 2600 kmq), a 20 km dalla centrale di Chernobyl, è andata a fuoco.
Secondo la Bbc ucraina, sono stati evacuati due insediamenti all'interno della zona di esclusione, che fanno parte della provincie di Chernobyl e Ivankov (Ivankov é la zona dove lavora il prof. Bandazhevsky e dove più gravi sono le conseguenze del fallout).
Zorian Shkiriak, capo del servizio di Stato per le situazioni di emergenza, sostiene che i vigili del fuoco hanno arrestato l'avanzare delle fiamme verso la centrale nucleare.
Nello spegnimento del rogo sono impegnati 182 pompieri, 32 mezzi tecnici, due elicotteri (un Mil Mi-8 e un Eurocopter) e due aerei An-32P. Stando a Ukrainska Pravda, l'incendio e' scoppiato attorno alle 12.45 ucraine (le 11.45 in Italia).
L'incendio si e' aggravato in serata dopo che il vento ha cambiato direzione. Lo riferisce il ministro dell'Interno ucraino Arsen Avakov: "L'incendio - scrive su Facebook - si e' intensificato nell'area attorno alla centrale nucleare di Cernobyl alle 18.30". Le fiamme "hanno raggiunto le cime degli alberi e i forti venti minacciano di espandere l'incendio in una zona a 20 Km dalla centrale. Circa 400 ettari di foresta sono in fiamme". Tre i principali focolai.
L'incendio nella zona di esclusione di Cernobyl si e' verificato alla vigilia della riunione, a Londra, dei contributori del fondo per il sarcofago destinato a mettere in sicurezza la centrale. Un incontro promosso dal G7 allo scopo di raccogliere altri fondi per completare la copertura dell'impianto, entro la nuova scadenza di meta' 2017. All'appello mancano 615 milioni di euro. Proprio ieri, durante il vertice Ucraina-Ue a Kiev, il presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker ha annunciato che Bruxelles stanziera' altri 70 milioni di euro, mentre la banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) intende contribuire con altri 350 milioni di euro. Il resto (195 mln) dovrebbero metterlo contributori privati.
Il premier ucraino, Arseni Iatseniuk, ha convocato una riunione urgente della Commissione per le situazioni di emergenza sull'incendio nella zona di esclusione di Cernobyl e, insieme al personale della protezione civile, "sta lavorando nelle dirette vicinanze della linea del fuoco": lo scrive su Facebook il ministro dell'interno Arsen Avakov, che sta coordinando la partenze di voli speciali dall'aeroporto di Kiev.
Senza ombra di dubbio, l'incendio ha causato un ri-fallout che aggraverà la situazione di radiocontaminazione in zona e nelle regioni verso cui i venti spingeranno i radionuclidi (Ucraina stessa e, con molta probabilità, il sud est della Bielorussia e la regione di Bryansk in Russia).
Nei prossimi giorni bisognerà vigilare sulla nuova nube radioattiva formatasi e seguirne l'evoluzione aerea unitamente ai fenomeni meteorologici (direzione del vento e precipitazioni atmosferiche). Non dimentichiamoci che la nube conterrà piccole particelle respirabili di Stronzio, Cesio, differenti isotopi di Uranio e di Plutonio e il terribile Americio 241).
Utile ricordare anche le ricerche del dr. Mousseau che proprio un anno aveva fatto presente l'alta possibilità di rischio di incendi catastrofici a causa della diminuzione, nella zona di esclusione, degli organismi viventi conosciuti come decompositori (perché si nutrono di organismi morti) come microbi, batteri, funghi, vermi, insetti ed altri (Mousseau ed il suo team lo hanno scoperto dopo aver lasciato, nel corso del 2007, 600 sacchi pieni di foglie in una zona intorno a Chernobyl. Quando, l'anno seguente, hanno raccolto i campioni hanno scoperto che i sacchi posti in una zona senza radioattività contenevano foglie decomposte per il 70%-90%, mentre quelli posizionati in un ambiente contaminato lo erano solo per circa il 40%)
Lo stesso dr. Mousseau ha affermato in una intervista a RT "Il problema é che questa regione é contaminara dalla radiazione che resterà ancora per tanto tempo. I precedenti incendi boschivi avevano provocato la propagazione secondaria dell' otto per cento delle radiazioni emesse dalla catastrofe alla centrale di Chernobyl. L'incendio attuale é su ampia scala e rischia di diffondere ancora più radiazioni nell'aria. Molto dipende dalla direzione del vento (...). Le fiamme potrebbero coinvolgere i settori più radioattivi come la Foresta Arancione nei pressi della centrale".
La propagazione secondaria é avvenuta soprattutto in direzione della Bielorussia.
Le autorità ucraine affermano a 48 ore dall'incendio (scoppiato la mattina di martedi 28 aprile 2015) che la situazione é sotto controllo (ovvero che l'incendio é stato localizzato - ovvero non si è diffuso ulteriormente - anche se i vigili del fuoco continuano a lavorare per spegnere alcuni focolai minori in un'area di circa 70 ettari ) e che i livelli di radiazioni nei dintorni rientrano nella norma.
Il premier ucraino Yatseniuk ha reso noto che non c‘è alcun rischio radioattivo per la popolazione: “Il livello di radiazioni è assolutamente nella norma. Il livello massimo di sicurezza consentito è di 50 micro Roentgen e nella zona di esclusione ora è di 21, a Kiev di 11”.
02/05/15: le autorità di Kiev dichiarano che la situazione degli incendi boschivi nell'area di esclusione di Chernobyl é
sotto controllo. Persistono solamente sacche e focolai fumanti in zone con presenza, soprattutto, di torbiere (a conferma che l'emissione di radioattività continua). Per tale motivo é stata istituita una unità di controllo mobile dei vigii del fuoco. L'incendio é arrivato a lambire il cimitero dove sono stati interrati i rifiuti radioattivi della centrale (l’incendio è stato arrestato a 5 km da esso).
Le cause dell'incendio vengono ricondotte a dolo o incuria: da quelle semplici come bracconaggio ed escursionismo, a quelle aberranti come il fine di creare allarme per ottenere finanziamenti internazionali o, più semplicemente, quello dei forestali stessi per non perdere il posto di lavoro e/o incentivi.
LE MAPPE SATELLITARI DELL'EVOLUZIONE DELL'INCENDIO
Diversi residenti affermano che l'incendio ha avuto inizio il 26 aprile, giorno dell'anniversario del disatro di Chernobyl. Questo dato pare essere confermao dalle immagini satellitari che Mondo in cammino ha trovato in rete.
26/04/15: 2 focolai isolati. Superficie interessata: 3,997 kmq.
27/04/15: 39 focolai. Superficie interessata: 52,091 kmq.Ancora nessun allarme (soffia il vento dal Sud, i fumi si dirigono verso la Bielorussia.
28/04/15: 66 focolai. Superficie interessata: 59,067 kmq.Viene lanciato l'allarme
29/04/15: l'area degli incendi é diminuita
LE IMMAGINI SATELLITARI DIVULGATE DALLA NASA (SATELLITE MODIS)
28/04/15: i pennacchi dell'incendio a 15 km. sud/sudest dalla centrale nucleare di Chernobyl
28/04/15: definizione dell'area con la metodologia dei raggi infrarossi
28/04/15: delimitazione lineare dell'area interessata dagli incendi. La superficie si estende per 67 km2
30/04/15: nonostante la copertura delle nuvole, si apprezza una superficie di estensione di 113 km2 coposta da boschi, torbiere e campi aperti
30/04/15: la situazione al 30 aprile in alta risoluzione
AREA DI ALIENAZIONE: l'area di alienazione (in cui non sono previsti insediamenti umani per 20.000 anni) delineata dal cerchio rosso e gli incendi al suo interno
28/04/15: LA PRIMA IMPORTANTE EVOLUZIONE DELLA NUBE RADIOATTIVA. Come si é sviluppato il pennacchio radioattivo (in giallo) e la sua propagazione per almeno 60 km all'interno della Bielorussia
INCENDIO E CONTAMINAZIONE AL SUOLO: indicato dal cerchio nero l'area in cui si é sviluppato l'incendio nella zona di esclusione e i valori al suolo di radiocontaminazione, espressi in kBq/m2 e rappresentati con codici colore in base alla quantità registrata.
LE IMMAGINI DEL PASSAGGIO DELL'INCENDIO
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LEGGI IL COMUNICATO DI MONDO IN CAMMINO: DA CHERNOBYL UN'ALTRA NUBE RADIOATTIVA
02/05/15 ANALISI DEI PRIMI DATI: FRA BUGIE E MINIMIZZAZIONE
Mondo in cammino dopo avere approfondito in questi giorni le varie fonti presenti in rete e averle rigorosamente confrontate , dopo avere ricercato e preso visione delle immagini satellitari e dopo avere analizzato la situazione preesistente di radiocontaminazione nella zona di esclusione, può affermare con assoluta certezza:
1. L’incendio ufficializzato il 28 aprile ha avuto origine il 26 aprile e si è conclamato già il 27
2. Le fonti governative hanno sempre parlato di un interessamento di 4 km2 di area andata a fuoco, mentre le immagini satellitare confermano un interessamento di 113 km2
3. Il Ministero delle Situazioni di Emergenza dell’Ucraina conferma che la situazione è sotto controllo e di avere domato l’incendio la sera del 30 aprile. Se, in effetti, l’incendio è stato circoscritto, non altrettanto si può dire per le conseguenze legate alla propagazione dei fumi radioattivi: le torbiere continuano a fumare e questo stato persisterà per diversi giorni
4. La minimizzazione del rischio (“tutto nella norma”) nasconde una realtà ben diversa:
a) La dispersione di radionuclidi è stata maggiore di quanto poteva essere se imputabile ad una superficie di incendio di “soli” 4 km2, mentre invece è stata di 113 km2; così come - per dimensione, qualità e composizione - è stata superiore la nube generatasi
b) Non vi è stato nessun follow up ufficiale della nube generatasi: né sugli almeno 60 km di propagazione all’interno del territorio bielorusso (provincia di Narovlja, direzione Mozyr), né sul successivo ripiegamento verso Kiev
c) Nessuna raccomandazione precauzionale è stata data alla popolazione. I comunicati stampa dei vari ministeri bielorussi hanno sempre fatto riferimento ai dati della contaminazione “gamma aerea” che, teoricamente, si sono sempre mantenuti nella norma. Il riferimento alla contaminazione “gamma aerea” ha sollevato le istituzioni dalla responsabilità di impartire le necessarie raccomandazione per una corretta gestione del rischio radioattivo, tenendo conto che il pericolo è derivante, soprattutto, dall’irradiazione interna che - a dispetto dei dati “a norma” di quella esterna - agisce attraverso l’inalazione dei radionuclidi e attraverso la catena alimentare (essendovi stata, e continuando nel prossimo futuro, una ricontaminazione dei terreni, dei pascoli, degli orti familiari e così via)
d) L’estrema minimizzazione del rischio (dovuta e voluta anche all’incapacità dell’Ucraina di affrontare un’eventuale situazione critica con adeguate e sufficienti risorse umane, tecniche ed economiche ) serve anche a tranquillizzare – attraverso il silenziamento dei mass media - l’opinione pubblica europea. La comunità scientifica, invece e seppure con la dovuta cautela un po’ più “democratica”, è ben consapevole che nelle prossime settimane ci sarà inevitabilmente un aumento della radioattività nelle regioni europee (l’ISNR francese ha previsto almeno un triplo aumento della radioattività)
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