Un corteo mai visto a Guidonia. Tra i manifestanti, decine e decine di studenti delle scuole superiori del territorio e tanti bambini. Questo risultato è «l’ennesima sconfitta della politica – ha detto Umberto Calamita del Comitato di risanamento ambientale (Cra) – il pericolo è concreto». Per l’amministrazione devono essere tre mesi e non di più: «Un tempo limite - ha detto il sindaco Eligio Rubeis durante l’incontro - oltre il quale, lo dico al gestore Eco Italia'87 e ai suoi tecnici, il Comune agirà in danno per il recupero delle somme necessarie alla messa in sicurezza della Inviolata». L’area della discarica è stata, infatti, oggetto di monitoraggio da parte dell'Arpa Lazio «che ha rilevato – spiegano i comitati cittadini - e continua a rilevare periodicamente una profonda contaminazione da metalli pesanti (arsenico, manganese, ferro) e composti organici (diclorobenzene e dicloropropano soprattutto) nelle acque sottostanti e dal pericolosissimo tallio nel terreno. Tale contaminazione – continuano dal Cra - non si ferma sotto la discarica, ha superato i suoi confini, tant’è che gli esami dei piezometri nel Parco dell’Inviolata indicano anche lì un importante inquinamento».
«A rappresentare Arpa Lazio in Conferenza – si legge in una nota del Comune - c’era il commissario straordinario dell’agenzia Corrado Carruba, che ha chiarito i contorni degli interventi tecnico-scientifici messi in campo fin qui, chiarendo ai rappresentanti dei comitati e della associazioni ambientaliste presenti che la condizione di contaminazione dell’area in questione è comunque da considerarsi di tenore ordinario, ben lontana da quelle tragicamente note alle cronache e relative alla Valle del Sacco o alla Terra dei Fuochi». Secondo quanto riferito dal Comune, per Carruba «la fase di bonifica del sito è già in corso, perché si è aperta con l’avvio del Piano di caratterizzazione». Presente al tavolo anche la Asl RmG che avrebbe di nuovo escluso ogni possibilità di interazione tra l'inquinamento dell'area e la salute pubblica.
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