La discarica di Bussi, secondo il presidente della Commissione Ambiente e Lavori Pubblici della Camera Ermete Realacci, è “una bomba ecologica, la più grande d’Europa, sepolta ai piedi delParco del Gran Sasso e di quello della Majella, in Abruzzo”. Si tratta, ha proseguito Realacci che ha “presentato un’interrogazione ai ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico”, di “una discarica di circa trenta ettari, a poca distanza dalla confluenza dei fiumi Tirino e Pescara, dove sono state interrate quasi 250 mila tonnellate di rifiuti tossici e scarti industriali della produzione dicloro, soda, varechina, formaldeide, perclorati e cloruro di ammonio dell’ex polo chimicoMontecatini Edison, per un danno ambientale stimato in 8,5 miliardi di euro e un costo di 600 milioni per la bonifica. Che continuano a inquinare la terra e il sottosuolo”. E dopo 40 anni di denunce, che stanno portando i responsabili di questo disastro nelle aule giudiziarie, potrebbe finalmente partire “un’operazione di bonifica e riqualificazione che funga da modello per le riconversioni industriali del Paese”, ha aggiunto Realacci. “Ai ministri interrogati ho inoltre chiesto – ha concluso – se vogliano istituire, di concerto con la Regione Abruzzo e il Comune, un tavolo tecnico per favorire la riconversione dell’area con progetti che siano compatibili con gli interventi di bonifica e la tutela dell’ambiente”.
In merito all’interrogazione ai ministri sulla discarica di Bussi è intervenuta anche la senatrice PdStefania Pezzopane secondo cui “il rischio, come ci conferma l’Ispra, è gigantesco e i quantitativi di materiali e scorie di rifiuti tossici enormi. Il risanamento ambientale e la bonifica di quei siti – continua Pezzopane – sono da troppi anni dimenticati e rinviati. Tra l’altro – ricorda la senatrice ed ex presidente della Provincia de L’Aquila – Bussi è anche un comune inserito nel cratere sismico del tragico terremoto del 2009 e mi chiedo e chiedo al governo che fine abbiano fatto quei50 milioni stanziati dal Parlamento e prelevati dai fondi per la ricostruzione post sisma e che nelle intenzioni presumo dovessero servire a riqualificare e reindustrializzare quel territorio”. http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/26/abruzzo-acqua-contaminata-a-700mila-persone-allarme-iss-su-discarica-di-bussi/926722/
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