martedì 22 ottobre 2013
la faccia di Crotone contro il cancro per troppo inquinamento
A Latina forse la faccia non ce la mettono contro la discarica di Borgo Montello perchè l'hanno persa o venduta per 30 denari?
La “fa c c i a ” di Crotone
contro il cancro
LE VITTIME
Un gruppo sul social
network coinvolge
un’intera città
malata di tumore
a causa del troppo
inquinamento
ANTONIO , 7 anni, sorride davanti alla macchina
fotografica mentre stringe al petto un
cartello: “Ci metto la faccia perchè da grande
voglio fare il calciatore e non la chemio”. Come
lui, sono centinaia le persone che hanno postato
la loro foto sulla pagina facebook “C rotone
ci mette la faccia” per
denunciare i troppi casi di tumore
in città. Avere un fratello,
un figlio, un amico malato
di cancro è, infatti, diventata
routine, normalità. L'inquinamento
è di casa, si respira tutti
i giorni: i veleni escono fuori
dai muri delle scuole, dagli
edifici pubblici, dalle case costruite
con materiali tossici.
Crotone è inserita nella lista
dei Siti di interesse nazionale
(Sin), aree contaminate considerate
pericolose dallo Stato. In particolare
la zona da bonificare sarebbe quella dove sorgeva
l'ex stabilimento Pertusola che per anni,
insieme allo zinco, ha prodotto anche tonnellate
di rifiuti. Basta leggere su facebook le storie
delle persone che non ce l'hanno fatta per
rendersi conto dei danni causati.
Un lungo elenco di nomi,
ricordi, lutti. In meno di due
settimane sono già 12mila i like
sul profilo. Un risultato inaspettato
per Tina De Raffaele
che per prima “ci ha messo la
fa cc i a ”. Qualche anno fa ha
perso suo marito, poi si è ammalata
sua nipote e adesso è
toccato a lei fare i conti con la
malattia. Così ha detto basta.
Si è fotografata con un cartello:
“Ciao sono Tina, ho 47 anni
e sto lottando. Non voglio che i miei figli si
ammalino di tumore”. Poi ha deciso di aprire il
profilo sul social network. Sono centinaia le
foto postate: storie di dolore ma anche di tanta
speranza: “Il bastardo mi ha portato via mio
padre. Anche io ci metto la faccia per il bene
dei miei figli”, scrive Antonella, 46 anni. “Il mio
più grande sogno è continuare a vivere”, posta
Michele. “La mia mamma ha combattuto tanto,
ma purtroppo non ce l'ha fatta ed esattamente
un anno fa è volata in cielo. Ci metto
la faccia per me, per lei e per la mia famiglia”,
afferma Daniele, 23 anni. Dal letto dell'ospedale,
Elena urla con forza la sua voglia di vivere:
“Ho 68 anni, ho sconfitto un cancro all'utero
nel 2002 e ora mi hanno da poco operato
al cervello a causa di un meningioma. Ci
metto la faccia e il cuore. Tutti insieme possiamo
fare molto. La nostra voce può arrivare
l o n t a n o”.
Il fatto quotidiano 22 ottobre 2013
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