lunedì 3 giugno 2013
Roccagorga, non accennano a diminuire le polemiche sulla gestione del servizio idrico il business dell'acqua
Latina Oggi, Lunedì 03 Giugno 2013
Ciotti: non esiste azienda privata che anteponga l’interesse collettivo al suo
N E L L’I NTERVENTO su l l a questione «Acqua» a Roccagorga l’architetto Eros Ciotti precisa che da parte sua sono stati bene evidenziati i «buoni intendimenti» dell’a mm in istrazione comunale, presieduta dal sindaco Carla Amici. Ciotti si rivolge all’«amico» e assessore Roberto Cammarone, che ha elogiato la bontà d el l’iniziativa e qualità d e ll ’acqua erogata dalla «ProAcqua Group», della cui cosa egli si è occupato solo in quanto incipit di riflessione. Il primo distinguo di Ciotti è che nella fattispecie non si può parlare di servizio ma di commercio dell’acqua. Con la sua riflessione, il presidente dell’associazione Metropoli’s, sottolineava il fatto che sull’acqua da anni è in atto una «creativa» speculazione industriale. Egli invitava a considerare che la vera battaglia da fare è sulla buona qualità dell’acqua di casa e la necessità, vista l’ingiustifica - ta e diversa convinzione della maggioranza dei cittadini, che gli enti locali, al di là delle competenze operative, diano continue informazioni sulla sua potabilità, assumendosi la responsabilità di garantire e difendere «innanzitutto» il già oneroso servizio pubblico; e questo a prescindere dalla ProAcqua Group. Affidare ad un distributore privato la soluzione di un problema collettivo invece equivale ad aggirarlo e dunque ad abdicare rispetto a quelle responsabilità. Ciotti, dal canto suo, si rifiuta, inoltre, di pensare, visto che questa è una delle questioni da lui poste, che esista un solo pubblico amministratore per il quale pagare il canone non debba significare ricevere il relativo servizio promesso. «Sulla contestazione poi di aver glissato rispetto al fatto che da quel distributore si possa avere anche acqua gassata, francamente, - commenta Ciotti - vorrei evitare ogni considerazione. Quando ho parlato di furbissimo marketing mi riferivo proprio a questo, pensando ai telefonini, televisori e tappeti volanti che ti regalano i venditori di batterie da cucina, senza negarne l’intrinseca utilità. Non scherziamo. Piuttosto si rifletta sul fatto che l’acqua trattata deve essere consumata entro le successive 24 ore; il che complica un po’ le cose sotto l’aspetto pratico. E si rifletta anche che, per pura logica aziendale, non può esistere Industria privata che anteponga l’interesse collettivo al proprio bilancio, che è poi il nocciolo della questione sull’acqua pubblica». Cammarone dice: grazie a quel distributore si ridurrà la produzione di rifiuti plastici. Bene – conviene Ciotti - ma resta il problema batteriologico legato alla necessaria e continua utilizzazione di bottiglie usate e riusate. Sostenendo invece con vigore la battaglia per la buona qualità dell’acqua di casa, di fatto si scavalca questa tematica, perseguendo non una minima riduzione di rifiuti plastici, ma il suo quasi completo abbattimento.
Mina Picone
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