lunedì 15 ottobre 2012
Lago di Paola, Pontinia defibrillatore, Latina Villa Patrizia maggioranza a rischio
dal quotidiano on line de La Provincia
Lago di Paola l'ex amministratore di Sabaudia e geologo Nello Ialongo interviene nuovamente chiedendo la rimozione della paratia. Pontinia il caso defibrillatore.
http://ww7.virtualnewspaper.it/quotidiano/books/121015latina/index.html#/14/
effetto Polverini al comune di Latina maggioranza a rischio
http://ww7.virtualnewspaper.it/quotidiano/books/121015latina/index.html#/4/
Sul caso Villa Patrizia il ristorante che sembrerebbe senza autorizzazioni si sveglia addirittura il pd chiedendo spiegazioni
http://ww7.virtualnewspaper.it/quotidiano/books/121015latina/index.html#/2/
Il presidente dell'Ascom senza autorizzazione www.dimmidipiu.it La domanda è stata presentata da diversi mesi e, a dire il vero, la questione va avanti - tra varie vicende urbanistiche - da circa sei anni. Ma la storia che vede coinvolta una delle famiglie di ristoratori più conosciute della provincia di Latina è decisamente singolare. Il punto di partenza è un'azienda agricola, circa undici ettari di proprietà della signora Patrizia Zaccagnini che a Latina è conosciuta più per il nome che per il cognome visto che nella sua azienda agricola ha ospitato centinaia di matrimoni negli ultimi dieci anni.
Tutti, infatti, hanno in casa un parente o un amico che hanno deciso di coronare il loro sogno d'amore a «Villa Patrizia», luogo conosciutissimo in tutto il basso Lazio dove si tengono regolarmente - ovviamente nel solo periodo estivo - banchetti nuziali di tutto rispetto perché coordinati da uno che di ristorazione ha qualcosa da insegnare: Italo Di Cocco, patron di uno dei ristoranti più conosciuti della costa e papà dell'attuale assessore al turismo Gianluca Di Cocco. Il problema? Semplice: da qualche settimana circola in Comune un carteggio (per la verità presentato, come detto, da molto tempo), che riguarda una richiesta di permesso di costruire relativa alla trasformazione in agriturismo di quell'azienda agricola. Trasformazione che ha ottenuto - per quanto riguarda la licenza relativa alla struttura agrituristica - il benestare della Provincia da circa quattro anni che, nel certificato di iscrizione nell'elenco dei soggetti abilitati (numero di protocollo 83413 del 12 dicembre 2008) specifica che la signora Zaccagnini Patrizia è «iscritta» appunto nell'elenco per la struttura di via del Bosco a Borgo Bainsizza (dunque Villa Patrizia) dove sarà possibile somministrare «pasti e bevande, costituiti in misura prevalente da prodotti propri nonché da prodotti di aziende agricole presenti nel territorio regionale». Nulla da dire se non fosse che, la stessa relazione tecnica presentata in Comune per chiedere il via ai lavori di ristrutturazione per la realizzazione dell'agriturismo, denuncia uno stato dei luoghi che lascia qualche dubbio. Sì, perché, di fatto in quell'azienda agricola vengono già somministrati dei pasti e delle bevande non fosse altro che per un motivo: si tengono dei veri e propri banchetti nuziali. Non da oggi, non da ieri: da dieci anni. Così la richiesta di permesso di costruire parla, ad esempio, di ristrutturare un deposito agricolo che, da anni, non è più tale ma viene utilizzato come sala per i matrimoni. Qualcuno farebbe notare che, di fatto, si tratta di un catering esterno che utilizza Villa Patrizia come luogo per ricevimenti ma il punto è che quella stessa area, compreso il deposito agricolo (circa 600 metri quadrati) trasformato in sala ricevimenti, è di fatto - almeno dal punto di vista della destinazione d'uso, irregolare (il sito internet rende bene l'idea degli investimenti fatti e della presenza, in loco, di almeno un locale adibito a cucina di servizio nelle sezioni «Sala gran galà» e «servizi»). Così come sembra strano leggere che sul progetto presentato si fa riferimento alla trasformazione di una vasca di accumulo in piscina. Perché? La piscina esiste già. Se il progetto punta a sanare una situazione fuori controllo - probabilmente anche dal punto di vista sanitario - viene da farsi qualche domanda non fosse altro che per i ruoli pubblici che i protagonisti della vicenda rivestono non solo in ambito politico. Ma questo è un fatto personale mentre al Comune non resta altro da fare che verificare lo stato dei fatti e decidere se e come intervenire.
Daniele Vicario
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