L'Europa in allarme per il benzo(a)pirene.
Nei Paesi dell'Unione Europea, tra il 20 e il 29% della popolazione che vive in città è esposta a concentrazioni di Benzo(a)Pirene (BaP) nell'aria, che superano il valore obiettivo di 1 nanogrammo per metro cubo.
Questo è quanto emerge dal Rapporto 2012 sulla qualità dell'aria nei paesi dell'Unione Europea.
Il problema è serio, in quanto il BaP è un potente cancerogeno, riconosciuto pericoloso per l'uomo.
Anche le stime della quantità di BaP emessa da tutte le combustioni che avvengono nella Unione Europea sono preoccupanti: tra il 2001 e 2010 si è registrato un aumento del 14%.
Principale responsabile ( 84% sul totale) di queste emissioni è il settore commerciale e quello abitativo e, in questo caso, almeno in paesi come la Danimarca, dove il fenomeno è stato studiato, è stato messo sotto accusa il crescente ricorso alle biomasse per il riscaldamento.
Ma anche in Italia aumentano le emissioni di BaP e temo che anche nel nostro paese, il proliferare di impianti a biomasse non sia estraneo al fenomeno.
Ricordo che, tra tutti i combustibili, la combustione della legna ha uno dei più elevati fattori di emissione del benzopirene (quantità di inquinante emesso a parita di energia prodotta).
La mappa allegata mostra, con diversi colori, la concentrazione media annuale di BaP registrata nelle stazioni di monitoraggio operative in Europa nel 2010.
I punti e i triangoli rossi segnalano concentrazioni medie superiori a 1,2 nanogrammi per metro cubo, in colore arancio, le stazioni dove le concentrazioni erano comprese tra 1 e 1,2 nanogrammi.
Per l'Italia, appare critica la situazione nella pianura Padana (ad onor del vero con la presenza di numerose centraline). Nel Sud spicca Taranto, certamente a causa delle emissioni delle cokerie ILVA.
Fino al 2001, il "bollino rosso" era anche su Genova. E' letteralmente sparito da un giorno all'altro ( il 2 febbraio 2002) insieme allo spegnimento definitivo della cokeria gestita dalla stessa azienda.
http://federico-valerio.blogspot.it/2012/10/leuropa-in-allarme-per-il-benzoapirene.html
Questo è quanto emerge dal Rapporto 2012 sulla qualità dell'aria nei paesi dell'Unione Europea.
Il problema è serio, in quanto il BaP è un potente cancerogeno, riconosciuto pericoloso per l'uomo.
Anche le stime della quantità di BaP emessa da tutte le combustioni che avvengono nella Unione Europea sono preoccupanti: tra il 2001 e 2010 si è registrato un aumento del 14%.
Principale responsabile ( 84% sul totale) di queste emissioni è il settore commerciale e quello abitativo e, in questo caso, almeno in paesi come la Danimarca, dove il fenomeno è stato studiato, è stato messo sotto accusa il crescente ricorso alle biomasse per il riscaldamento.
Ma anche in Italia aumentano le emissioni di BaP e temo che anche nel nostro paese, il proliferare di impianti a biomasse non sia estraneo al fenomeno.
Ricordo che, tra tutti i combustibili, la combustione della legna ha uno dei più elevati fattori di emissione del benzopirene (quantità di inquinante emesso a parita di energia prodotta).
La mappa allegata mostra, con diversi colori, la concentrazione media annuale di BaP registrata nelle stazioni di monitoraggio operative in Europa nel 2010.
I punti e i triangoli rossi segnalano concentrazioni medie superiori a 1,2 nanogrammi per metro cubo, in colore arancio, le stazioni dove le concentrazioni erano comprese tra 1 e 1,2 nanogrammi.
Per l'Italia, appare critica la situazione nella pianura Padana (ad onor del vero con la presenza di numerose centraline). Nel Sud spicca Taranto, certamente a causa delle emissioni delle cokerie ILVA.
Fino al 2001, il "bollino rosso" era anche su Genova. E' letteralmente sparito da un giorno all'altro ( il 2 febbraio 2002) insieme allo spegnimento definitivo della cokeria gestita dalla stessa azienda.
Concentrazione media annuale di BaP (2010). In rosso concentrazioni maggiori di 1,2 nanogrammi per metro cubo |
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